Veneto. Il capo della Protezione Civile in sopralluogo

"Il fondo nazionale di protezione civile, istituito nel 2013, ammonta oggi a non più di 60 milioni di euro. Sugli stati di emergenza aperti da due anni sono stati stanziati più di 528 milioni di euro, trasmessi dal governo. La stima dei danni è di un ordine di grandezza più grande". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, durante il sopraluogo nei paesi della Riviera del Brenta, colpiti dal tornato l'8 marzo. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, che lo accompagnava, ha sollecitato dal governo 92 milioni per la stessa riviera ed un centinaio di milioni di euro per mettere in sicurezza il Cadore, dopo le recenti frane. "Per quest'anno avevamo operativi circa 220 milioni di euro e oggi, con le emergenze che sono già state dichiarate, siamo a un po' meno di 60 milioni "in cassa" - ha sottolineato Curcio - Ci avviciniamo ad un autunno in cui la necessità di incrementare questo fondo, ma abbiamo l'appoggio di Palazzo Chigi". Per la ricostruzione in riviera del Brenta, la messa in sicurezza del Cadore e le altre situazioni analoghe in Italia si stanno calcolando - ha specificato Curcio, parlando di 'fase 2' - i valori dei ristori sui privati, al pubblico e alle attività produttive, seguendo criteri omogenei da applicare nei territori. Il responsabile della protezione civile ha riconosciuto che "il Veneto si attesta tra le regioni virtuose". Ci sono ancora delle sacche da migliorare ma il Veneto si colloca in una posizione medio alta.