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Vigneti sì, ma a regola d’arte

Presto nuove regole nell'area DOCG.

Vigneti sì, ma a regola d’arte

La realizzazione di nuovi vigneti e le opere di miglioria degli esistenti sono tra le cause dei dissesti idrogeologici del nostro territorio? L’interrogativo sorge dopo la segnalazione, da parte del Wwf Altamarca, di due smottamenti in altrettanti vigneti tra Refrontolo e Tarzo, avvenuti nel lungo periodo di pioggia degli ultimi mesi.«Se la sistemazione agraria è fatta secondo le regole dell’idrogeologia l’intervento dell’uomo stabilizza il territorio - osserva il sindaco di San Pietro di Feletto Loris Dalto -. La piantumazione di un vigneto è un “investimento” ambientale se il terreno è ben predisposto».Di frane Dalto ne sa qualcosa. Nel suo Comune si contano diversi smottamenti. «Abbiamo una stratificazione del terreno - ferretto, roccia e argilla - e pendenze che facilitano lo “scivolamento” del terreno stesso - spiega -. Per questo è importante un sistema di deflusso che impedisca all’acqua di raggiungere lo spazio tra roccia e argilla. In genere gli eventi franosi sono avvenuti in zone boschive».Ma può un’amministrazione comunale regolamentare gli interventi di sistemazione dei vigneti e “imporre” buone pratiche? «Certamente - risponde Dalto -. Noi abbiamo adottato delle regole molto stringenti: le movimentazioni di terra devono essere visionate da un geologo e prima di entrare in un terreno per fare dei lavori il proprietario deve fare il rilievo dello stato dei luoghi. Quest’ultima norma l’abbiamo adottata perché la legge regionale prevede che fino a 50 centimetri non sia necessaria un’autorizzazione, ma solo se c’è il rilievo riusciamo a capire, a lavori avvenuti, se la movimentazione è stata inferiore ai 50 cm. Sopra i 50 cm. richiediamo un progetto con obbligo di relazione geologica sulla stabilità dei pendii e la regimazione delle acque. Poniamo particolare attenzione alle misure per il deflusso delle acque».Negli anni del boom del Prosecco il Comune ha inviato in Procura della Repubblica molte segnalazioni di mancato rispetto delle prescrizioni: «Tra l’inizio degli anni 2000 e il 2010 l’80 per cento dei titolari di autorizzazioni a interventi nei vigneti è finito in Procura poiché il nostro territorio è soggetto a un vincolo particolare la cui violazione comporta non solo una sanzione amministrativa ma costuisce pure reato. Ci sono stati anche casi molto pesanti».Vi è poi l’aspetto paesaggistico della questione. «L’opera dell’uomo non può stravolgere il paesaggio - sottolinea Dalto - Ad esempio non si possono “chiudere” le valli e vanno rispettati gli andamenti delle doline, in modo tale da poter sempre leggere la “memoria” del luogo. Abbiamo poi previsto che il “ritocchino” sia possibile solo fino al 15 per cento di pendenza, poi si fa il “giropoggio”».Presto le norme applicate da anni a San Pietro verranno estese a tutti i Comuni dell’area del Prosecco Docg. Un’apposita commissione ha infatti redatto un regolamento comune (che affianca quello sull’uso dei fitofarmaci) che in gran parte riprende le regole adottate dall’amministrazione felettana. Ogni tanto una buona notizia per l’ambiente, il paesaggio e l’uomo che lo abita.

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