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Zaia: "La soppressa non è un hot dog, in Veneto qualità e sicurezza massimi"

"Una comunicazione sbagliata nei tempi e nei modi, quanto tarata sulle schifezze americane altrimenti note come junk food, ha creato un allarme assolutamente ingiustificato".

Zaia: "La soppressa non è un hot dog, in Veneto qualità e sicurezza massimi"

“La sopressa e il salame nostrani non sono un hot dog. Una comunicazione sbagliata nei tempi e nei modi, quanto tarata sulle schifezze americane altrimenti note come junk food, ha creato un allarme assolutamente ingiustificato. In Veneto e in Italia le carni hanno un percorso di verifica di qualità rigorosissimo, che garantisce la salute della gente. Consumate con equilibrio e nella giusta quantità, come peraltro tutti i cibi e le bevande di questo mondo, le carni venete sono un alimento salutare e nutritivo”.

Con queste parole Luca Zaia, Presidente di una Regione come il Veneto, che ha nell’allevamento di qualità uno dei punti forti della sua economia agroalimentare, commenta “con preoccupazione” la “breaking news” che ieri ha fatto il giro del mondo ma soprattutto “come la comunicazione in merito è stata gestita dall’OMS”: secondo studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il consumo di carne rossa e lavorata favorisce l’insorgere di tumori all’apparato digerente.

“I nostri insaccati e le nostre carni – aggiunge Zaia – arrivano al consumatore dopo una minuziosa filiera di controlli, che parte addirittura dalle verifiche veterinarie (e speriamo che nel tagliare la sanità Renzi non sacrifichi anche i nostri valorosi veterinari pubblici), e che finisce sulla tavola del consumatore con tutte le caratteristiche di genuinità e sicurezza”.

“Se l’OMS si riferiva agli eccessi – incalza Zaia – avrebbe dovuto specificarlo molto bene e si sarebbe dovuto tenere conto dell’inevitabile banalizzazione della notizia in ‘la carne fa venire il cancro’. Errore madornale, che rischia di avere conseguenze incalcolabili a causa del sospetto che comunque, pur a fronte di autorevolissime smentite di oncologi ed esperti ai massimi livelli, è stato insinuato nella gente”.

“Un bicchiere di vino a pasto fa bene – dice Zaia – 4 o 5 possono dare qualche problema; frutta e verdura fanno bene, ma anche queste vanno dosate con intelligenza; un paio di uova fanno bene, troppe mettono in croce il fegato. Questo per dire che ogni eccesso fa male, nell’alimentazione come in tutti gli altri aspetti della vita. Carni e insaccati sono stati demonizzati, ma assunti nel quadro di una dieta equilibrata, della quale gli italiani e i veneti sono maestri, sono alimenti sanissimi. Non a caso li prevede anche la tanto, e giustamente, decantata dieta mediterranea. Sempre con giudizio e intelligenza”.

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