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Galilea: ondata di fanatismo e violenza contro i cristiani.

Domenica 27 aprile 2014, in Galilea vi è stata un’ondata di violenze anti-cristiane e atti di vandalismo da parte di ebrei religiosi. Gli Ordinari cattolici di Terra Santa e Mons. Giacinto Marcuzzo, vicario patriarcale in Galilea, riferiscono e denunciano una preoccupante situazione.

Galilea: ondata di fanatismo e violenza contro i cristiani.

Gli Ordinari Cattolici di Terra Santa riferiscono e condannano con grande preoccupazione questi tre atti di vandalismo e di profanazione rivolti contro i cristiani in Galilea avvenuti il 27 aprile 2014, in una giornata assai significativa per la Chiesa universale e locale, per la canonizzazione di due papi e ad un mese dalla visita di papa Francesco in Terra Santa.

1) Nel luogo santo di Tabgha sul lago di Tiberiade, custodito dai padri benedettini, domenica 27 aprile 2014, verso mezzogiorno, una dozzina di giovani, tra i 13 e i 15 anni, vestiti come gli "ebrei religiosi ortodossi" e provenienti dalla "fonte di Giobbe", ha lanciato pietre con violenza contro la grande croce situata accanto all'altare e contro la croce dell'altare. Un pellegrino lituano, che pregava sul luogo, è intervenuto chiedendo «Perché?». Sono allora fuggiti spostandosi un po’ più lontano, nel luogo dove si trova una grande croce fatta di grosse pietre incastonate nel terreno. I giovani hanno sradicato due pietre per smantellare la croce e le hanno gettate violentemente in acqua. Dopo, si sono diretti ancora più in là, verso il convento delle monache benedettine. Hanno sottratto con forza la croce dell'altare e lo hanno imbrattato di fango. Hanno rovesciato banchi e sedie sulla spiaggia, dopo aver disegnato la stella di David. Prima di fuggire, i giovani hanno lanciato pietre e sputi a una donna ospitata nel convento, ingiuriandola. Don Elia, il priore della comunità, si chiede se si tratti di una «azione premeditata». Egli ha informato la polizia di Tiberiade, il Patriarcato latino di Gerusalemme e la «Società tedesca per la Terra Santa», che è proprietaria dei luoghi. Mons. Marcuzzo, Vicario patriarcale in Galilea, si è recato il lunedì mattina sui luoghi, per esprimere alla locale comunità benedettina la solidarietà del Patriarca e dell’Assemblea degli Ordinari, insieme al nostro desiderio di seguire da vicino il caso con le Autorità.

2) La stessa domenica 27 aprile, una lettera di minacce è arrivata al Vicariato patriarcale di Nazareth, firmata da un rabbino della zona. La lettera conteneva affermazioni della Torah e della tradizione halakhita: «contro il lavoro straniero in terra di Israele, che è terra santa», e «i cristiani sono lavoratori stranieri». La lettera ordina poi agli uomini della Chiesa e a tutti i cristiani di «lasciare la terra di Israele», pena gravi rappresaglie. L'ufficiale di polizia di Nazareth ha assicurato che, a seguito di un'indagine, il rabbino sospetto era stato arrestato a Safed il giorno successivo.

3) La stessa domenica 27 aprile 2014, ha avuto luogo l’assalto contro la chiesa ortodossa di Al-Bassah, nel nord-ovest di Israele durante un battesimo, già riportato dalla stampa locale. I cristiani della Galilea, insieme all'Assemblea degli Ordinari, profondamente indignati per i fatti, chiedono con forza alle autorità civili e alle forze di polizia di reagire prontamente con l’arresto dei responsabili, per ristabilire il reciproco rispetto religioso.

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