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Il cardinale Beniamino Stella a Pieve di Soligo

Domenica 18 concelebra la messa in duomo col vescovo Pizziolo

Il cardinale Beniamino Stella a Pieve di Soligo

Pieve, addobbata con fiocchi di colore rosso cardinalizio e giallo e bianco (colori del Vaticano), è pronta ad accogliere il “suo” cardinale. Domenica 18 maggio, infatti, Beniamino Stella celebra la prima messa nel duomo del suo paese natale dopo l’elevazione alla dignità cardinalizia. La messa solenne sarà alle 10 e concelebrerà il vescovo Corrado.La sua grande famiglia (12 fratelli tutti viventi), i sacerdoti originari di Pieve o che qui hanno prestato servizio, i rappresentanti delle istituzioni, tutta la comunità cristiana pievigina, stringeranno in un ideale abbraccio mons. Stella, chiamato da papa Francesco al delicato ufficio di Prefetto della Congregazione per il clero.Al termine della messa è previsto un rinfresco per tutti in palestra. Anche gli Alpini si stanno mobilitando per un aperitivo sotto la tettoia dell’oratorio. A Pieve non ci saranno le messe delle 9 e delle 10.30, mentre a Solighetto e a Refrontolo è prevista una sola messa alle 9.Nel pomeriggio i vescovi Ravignani e Poletto e alcuni sacerdoti che non possono essere presenti alla messa, saluteranno mons. Stella in canonica.Il mattino di sabato 17 il neo-cardinale celebra alle 10 una messa nella casa di riposo di Pieve (solo per ospiti e personale della struttura).Il soggiorno pievigino sarà molto breve. Già domenica nel tardo pomeriggio è prevista la partenza per Roma.Mons. Stella è tra i più stretti collaboratori di papa Francesco. Nell’omelia di una celebrazione nell’ambito di un convegno nazionale dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni, riferendosi a Francesco sottolineò come «non sono pochi coloro che tornano oggi a guardare alla Chiesa e a Gesù, con interesse e simpatia. Lo “strumento” che li presenta e li porge all’attenzione del mondo, anche non credente, ha certo la forza e l’irradiazione di una ricca e attraente umanità, ma ha soprattutto il marchio di colui che parla in nome di Dio, del profeta cioè che parla delle cose semplici ed eterne del Vangelo di Gesù, senza edulcorarle, manipolarle e diluirle, arricchite dalla espressività dei segni di un linguaggio semplice e sobrio, e soprattutto 2dai gesti personali della carità e della bontà».

Il cardinale Beniamino Stella a Pieve di Soligo
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