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Venerdì a Verona cinque vescovi contro i clienti della tratta

Per lanciare un appello alle coscienze dei milioni di clienti italiani che ogni notte abusano di inermi ragazzine costrette alla prostituzione.

Venerdì a Verona cinque vescovi contro i clienti della tratta

Cinque Vescovi si ritroveranno per lanciare un appello alle coscienze dei milioni di clienti italiani che ogni notte abusano di inermi ragazzine costrette alla prostituzione. A Verona, presso il Tempio Votivo di Piazzale XXV Aprile, venerdì 8 febbraio alle ore 20:30, la Comunità Papa Giovanni XXIII promuove una veglia presieduta dal Patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia ed i Vescovi di Verona Mons. Giuseppe Zenti, di Vicenza Mons. Beniamino Pizziol, di Adria-Rovigo Mons. Pierantonio Pavanello, di Trento Mons. Lauro Tisi. Nel corso della serata porterà il proprio contributo un ex cliente, che testimonierà la sua esperienza di consumatore del mercato del sesso a pagamento. L'iniziativa arriva in occasione della Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani, istituita da Papa Francesco in memoria di Santa Bakhita, bimba sudanese di 7 anni resa schiava, poi divenuta suora e proclamata Santa nel 2000. Alla serata prenderà parte anche suor Marilena Pagiato, Madre Superiora delle Figlie della Carità Canossiane, l'ordine di S. Bakhita.
«Per la prima volta, pochi giorni fa, il Vaticano ha preso una posizione netta sui clienti delle prostitute. In esso si dichiara che “gli stati dovrebbero criminalizzare chi approfitta della prostituzione o di altre forme di sfruttamento sessuale”. Una presa di posizione senza precedenti che segue quanto aveva già dichiarato un anno fa lo stesso Pontefice quando aveva definito i clienti come “criminali che torturano le donne”» è quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito agli Orientamenti pastorali sulla Tratta di persone redatti dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.
«In questo documento – continua Ramonda - si dice ancora che “Chi genera la domanda, il cliente, condivide personalmente la responsabilità dell’impatto distruttivo del suo comportamento su altri esseri umani”. Ci appelliamo alla coscienza dei clienti. Con il vostro comportamento rendete schiave queste ragazzine vulnerabili. Guardatevi allo specchio: siate veri uomini».
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha liberato dalla strada e accolto oltre 7000 ragazze vittime del racket della prostituzione. Ogni settimana è presente con 28 unità di strada e 120 volontari per incontrare le persone che si prostituiscono. Promuove, insieme ad un cartello di associazioni, - tra cui CISL, AGESCI, Azione Cattolica, Forum Famiglie, Rinnovamento dello Spirito - l'iniziativa Questo è il mio Corpo, campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l'obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e sanzionando i clienti delle persone che si prostituiscono.

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