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CONEGLIANO: un pasto e un sorriso per i senza fissa dimora

Grazie ai volontari della Comunità di Sant’Egidio

CONEGLIANO: un pasto e un sorriso per i senza fissa dimora

Ogni seconda domenica del mese la Comunità di Sant’Egidio di Conegliano organizza una cena con i senzatetto, per ricreare un’atmosfera di integrazione sociale che molto spesso rischia di perdersi nei meandri dell’instabilità domiciliare. Anche all’appuntamento dell’8 maggio non sono mancate le presenze, persone che i volontari conoscono ormai da tempo, con un ospite in più, di origini argentine, appena arrivato in città.

La Comunità di Sant’Egidio è un’associazione laico-cristiana che opera nel nostro territorio da quattro anni (ad agosto) ed è nata con il servizio dei senza fissa dimora. «Ci troviamo ogni mercoledì dai Frati Cappuccini che ci ospitano all’interno del loro convento -racconta Silvano, il referente della Comunità -. Usufruiamo di alcuni spazi e ci mettono a disposizione la chiesa per pregare il mercoledì e ogni seconda domenica del mese». Finita la preghiera del mercoledì i volontari, tre o quattro fissi su una ventina che gravitano nell’associazione, escono per andare incontro ai poveri e ai senza fissi dimora, con i quali ormai hanno stretto un rapporto di fiducia e amicizia. Sanno dove si riparano e gli consegnano la cena al sacco. «Sono una ventina - racconta Silvano - più altre persone che sappiamo ci sono, ma non riusciamo a contattare perché vivono nelle periferie, nelle zone industriali o aziende abbandonate, ma è difficile per noi fare il giro azienda per azienda». Si tratta di persone straniere e una decina di italiani. «L’importanza dell’incontro non è tanto la cena - spiga Silvano - perché in Italia non si muore di fame per fortuna, ma è fondamentale perché dall’incontro scaturisce la relazione e da questa l’amicizia. Con la conoscenza della persona vediamo se riusciamo ad aiutarla e a migliorare la sua condizione di vita». Appaiono cardini fondamentali di questo servizio per i poveri la costanza, l’amicizia e la fiducia. Con le persone che sono qui da molto tempo i volontari si sentono anche durante la settimana e li aiutano quando sono in difficoltà. Per esempio hanno fatto ottenere loro una tessera sanitaria provvisoria per le vaccinazioni necessarie al rilascio del green pass, quando serviva per accedere ai servizi e ai locali come i bar. «L’aiuto dev’essere comunque richiesto da loro, non va imposto. Chi vive in strada nel giro di 6 mesi/1 anno finisce per dipendere da alcol e droghe, ma l’esperienza ha insegnato che, se non sono loro a voler abbandonare una situazione di marginalità, alla fine ci ricadono. Sono diverse comunque le persone a Conegliano che ne sono uscite, ma devono fare un percorso obbligatorio di disintossicazione. Siamo riusciti togliere dalla strada anche anziani, in sinergia con altre associazioni e persone che ci hanno aiutato». Chi ha scoperto o ritrovato il valore dell’amicizia è riuscito a uscire dalla strada.

Per avere informazioni, sostenere o partecipare alle attività della Comunità di Sant’Egidio si può contattare la pagina Facebook “Comunità di Sant’Egidio Conegliano” o chiamare il 349-5875807.

Chiara Dall’Armellina

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