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ROVERBASSO: dopo 40 anni, il prestigioso dipinto di Maria regina è tornato "a casa"

La pala è stata solennemente ricollocata al suo posto lo scorso 15 agosto, nella solennità dell'Assunta 

ROVERBASSO: dopo 40 anni, il prestigioso dipinto di Maria regina è tornato "a casa"

Ha fatto ritorno a “casa”, dopo quarant’anni, la Pala di Maria Assunta Incoronata da Gesù, restaurata e riportata nella chiesa di Roverbasso, lunedì 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria La piccola chiesa, di antichissime origini, non è riuscita a contenere la folla di fedeli che non hanno voluto mancare alla santa messa. Insieme al parroco, don Lucio Marian, ed al vicario parrocchiale, don Mauro Polesello, ha presieduto la celebrazione don Mirco Miotto, incaricato diocesano per l’ufficio di Arte Sacra e direttore del Museo Diocesano che ha ospitato l’opera fino al suo completo restauro.

Gianni Pezzutto ha spiegato che “l’opera è stata restaurata presso il Museo Diocesano dove è stata portata nel 1980. L’architetto Sergio Pollesel ha seguito l’iter burocratico e alla fine la pala che rappresenta l'Incoronazione di Maria da parte di Gesù è stata inserita in una cornice di gesso creata su misura per contenerla”. È intervenuto poi don Mirco: “Permettetemi di aprire il mio discorso in chiave sentimentale. Un po’ mi spiace vedere la pala andarsene dal Museo. Mi mancherà. Sono contento però che sia qui, nel suo luogo originale, perché sta veramente bene. Il compito del Museo Diocesano non è quello di trattenere le opere, ma di conservarle per un certo periodo. È sempre stato questo lo spirito che ha animato i fondatori del Museo: il vescovo di Vittorio Veneto di allora, monsignor Giuseppe Zaffonato, e don Rino Bechevolo. Il Museo ha poi continuato la sua opera con Albino Luciani a cui è stato dedicato portando il suo nome e con i suoi successori”.

Non sappiamo a chi attribuire con certezza quest’opera. Sappiamo che è stata realizzata tra il ‘600 e il ‘700. Dalle informazioni in possesso si potrebbe azzardare che si tratti del pittore cenedese Silvestro Arnosti (1560-1625), ma servirebbero studi più accurati per stabilirlo con certezza.

Presenti alla cerimonia e alla processione, che si è snodata per alcune centinaia di metri nelle vie principali di Roverbasso, il sindaco Lisa Tommasella, il consigliere regionale Roberto Bet e il maresciallo Marco Florio. Il sindaco ha sottolineato l’importanza che quest’opera ha per la comunità e per la singolare chiesetta di Roverbasso: “È una chiesa particolare e unica, dove si entra passando sotto il campanile e dove l’abside è leggermente inclinata a ricordare la posizione della testa di Gesù in croce. Non possiamo che esprimere la nostra gratitudine per tutti coloro che hanno reso possibile questo ritorno”. Anche don Lucio Marian ha ringraziato tutti i partecipanti e coloro che hanno contribuito ad una giornata storica e indimenticabile per la comunità di Codogné e in particolare per quella di Roverbasso. Al termine, il saluto al maresciallo Marco Florio che a breve sarà trasferito al comando di Conegliano: “Colgo l’occasione - ha detto don Lucio- per ringraziare con affetto e riconoscenza il maresciallo Marco Florio che ha servito questa comunità con grande professionalità e umanità. La notizia non è ufficiale ma sappiamo che a breve ci lascerà”.

Pio Dal Cin

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