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Il bisogno di incontrare l'altro

L'editoriale del direttore de L'Azione

Il bisogno di incontrare l'altro

"Fare strada insieme”. È questo il titolo della “Lettera ai fedeli” che domenica 17 gennaio il vescovo Corrado consegnerà alla Chiesa vittoriese, a conclusione della visita pastorale, nel contesto della festa del patrono san Tiziano e della messa dei cori della diocesi. Nella lettera sono contenute alcune valutazioni sullo stato attuale della nostra Chiesa diocesana e alcune “indicazioni da recepire” per il prossimo futuro. I tre anni della visita pastorale sono stati decisamente impegnativi sia per il vescovo e l’équipe, che lo ha accompagnato, sia per le comunità che sono state coinvolte. I calendari e i programmi della visita si sono rivelati spesso esigenti e soprattutto la forza d’animo e l’energia del pastore hanno permesso di portarli a termine in un tempo ragionevole. Ma che significato ha avuto questa visita pastorale per la nostra diocesi? Senza dubbio essa è stata un momento di “incontro”. Innanzi tutto, un momento di incontro del vescovo con la sua Chiesa.

Il vescovo Pizziolo ha potuto rendersi conto da vicino della realtà della comunità che gli è stata affidata, ovvero delle sue “realtà positive” e delle sue “difficoltà e fatiche”. Ha potuto conoscere meglio anche il territorio, perché durante la visita si è interfacciato non solo con il mondo ecclesiale, bensì anche con referenti e associazioni che sono espressione della società civile. In secondo luogo, la visita pastorale ha propiziato l’incontro della comunità diocesana con il suo vescovo: molti fedeli hanno potuto accostarlo, conoscerlo più direttamente, scambiare qualche parola e “sentirlo” vicino. La scansione molto stretta dei tempi forse non ha consentito degli incontri prolungati.

Tuttavia bisogna riconoscere che il vescovo Pizziolo non si è sottratto ad alcun genere di proposta, pur di incontrare il maggior numero di persone e di realtà. Ha incontrato i bambini del catechismo, gli anziani e gli infermi nelle case, i consigli pastorali delle parrocchie, le associazioni cattoliche e i giovani impegnati… Ma è entrato anche nelle scuole, nelle fabbriche, nei luoghi delle istituzioni, dello sport e del volontariato, manifestando il desiderio di incontrare anche chi – per varie ragioni – si trovi al di fuori dei tradizionali circuiti ecclesiali.

La visita pastorale ha così consentito al vescovo di acquisire una conoscenza più oggettiva e realistica del territorio e della sua Chiesa. Pertanto, all’indomani della visita, ci si può attendere che la lettera offra delle indicazioni, seppur generali, per il futuro della Chiesa diocesana, che andranno opportunamente concretizzate dagli organi competenti. Ci siano consentite però due considerazioni. La prima riguarda il “movimento” dal centro alla periferia. L’antica prassi della visita pastorale – raccomandata dal Concilio di Trento – va certamente nella direzione indicata da papa Francesco: quella di “uscire” dal centro per andare verso le “periferie”. Verrebbe da chiedersi quante volte noi come Chiesa – ma anche le altre realtà politiche, sociali o associative... – riusciamo davvero a fare nostro questo atteggiamento di uscita, di attenzione e di radicamento sul territorio. Quanto sappiamo uscire per andare incontro alla realtà così come essa è? La seconda considerazione riguarda la bellezza dell’incontro tra persone. La visita pastorale è stata una “festa” di incontri e probabilmente questa è stata anche la sua ricchezza più grande, il suo risvolto più bello. Forse oggi proprio di questo noi tutti – Chiesa e società civile – abbiamo urgente bisogno: abbiamo più che mai bisogno di incontrarci e di incontrare gli altri, per scoprire che dell’altro ci si può fidare, perché è un fratello e un’opportunità. Auspichiamo che lo stile della visita pastorale – quello dell’uscire e dell’incontro – continui a dare forma alla nostra Chiesa e continui a propiziare altri e nuovi incontri tra persone: tra vescovo e Chiesa locale, tra Chiesa locale e le altre realtà presenti sul nostro territorio.

Don Alessio Magoga

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