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Imparare ad allargare lo sguardo

L'editoriale del direttore de L'Azione

Imparare ad allargare lo sguardo

"O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze": così papa Francesco alla Via Crucis del Venerdì Santo. Non perde occasione – il Pontefice – per stigmatizzare ogni forma di manipolazione o negazione di Dio da parte dell’uomo. È la tentazione di sempre, contro cui Gesù stesso lottò e che gli procurò l’odio mortale proprio di quanti sembravano i più “ferventi”. L’uomo non deve permettersi di strumentalizzare Dio e di usare il suo nome per scopi estranei alla sua volontà. Anche il gesto della lavanda dei piedi nel Giovedì Santo ha voluto essere un segno profetico, teso a scardinare ogni forma di fondamentalismo religioso che nel nome di Dio sacrifica l’uomo. Qualcuno si è scandalizzato del fatto che il Papa abbia lavato i piedi anche a dei musulmani, perché – dice un critico – “Gesù lavò i piedi solo ai suoi discepoli, ai suoi più stretti adepti, a chi credeva in lui, a chi era stato investito della missione di tramandare e diffondere il suo Verbo dopo la sua morte terrena.

Non li lavò a chi lo perseguitava e a chi si apprestava a condannarlo a morte». In realtà, stando al racconto di Giovanni, Gesù lavò i piedi anche a Giuda: proprio a colui che di lì a poco lo avrebbe tradito. Gesù non si è fermato ai “suoi”, ma ha dato l’esempio a tutti, nella speranza che il suo gesto diventasse profezia e pungolo a cambiar vita per buoni e cattivi, per giusti e peccatori… Il segno è stato chiaramente spiegato dal Papa, che lo ha così sottratto ad ogni ambiguità: «Oggi, in questo momento, quando io farò lo stesso gesto di Gesù di lavare i piedi a voi dodici, tutti noi stiamo facendo il gesto della fratellanza, e tutti noi diciamo: Siamo diversi, siamo differenti, abbiamo differenti culture e religioni, ma siamo fratelli e vogliamo vivere in pace». Nessuna resa alle altre religioni, nessun segno di delegittimazione del cristianesimo, nessun timore o paura… ma gesto profetico per promuovere la fratellanza e la pace: per dire che le religioni in Europa – e nel mondo – sono chiamate a favorire l’integrazione e la pacificazione tra i popoli, non il contrario. In realtà è proprio questo che i terroristi aborriscono: la fratellanza tra i popoli e tra le religioni e il senso di umanità. Essi vogliono creare divisione, suscitare l’odio, istigare i peggiori sentimenti, far sorgere muri e barriere… Ma, per dirla con il sociologo Bauman, l’errore più grande che l’Europa potrebbe commettere oggi è che essa «abbandoni i suoi valori e si pieghi al codice di comportamento dei terroristi». L’iniziativa spontanea #PorteOuverte dei cittadini francesi prima e dei belgi poi per aiutare le persone bloccate in strada in seguito agli attentati terroristici e la corsa a donare sangue in Pakistan – di cristiani e musulmani – sono gesti importanti, che vanno nella direzione giusta e cui si dovrebbe dare maggiore risonanza. L’Europa deve imparare a guardare non solo ai propri drammi ma anche a quelli del mondo. La strage in Pakistan, ad esempio, è una delle tante che si perpetrano oggi e di cui è necessario parlare con più forza: «Ieri, nel Pakistan centrale – ha ricordato papa Francesco all’Angelus del 28 marzo, non stancandosi mai di farci allargare lo sguardo – la Santa Pasqua è stata insanguinata da un esecrabile attentato, che ha fatto strage di tante persone innocenti, per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana – specialmente donne e bambini – raccolte in un parco pubblico per trascorrere nella gioia la festività pasquale». C’è un mondo in fiamme attorno a noi e non ci si può preoccupare solo di alzare gli standard di sicurezza nelle nostre città. Suonano dure – ma assolutamente vere – le parole dell’arcivescovo siriano Jacques Behnan Hindo all’indomani degli attentati di Bruxelles: «Comprendo le lacrime del commissario europeo per la politica estera. Ma ricordo che da cinque anni vengono ammazzati migliaia di siriani musulmani e cristiani: donne, uomini e bambini. E non ci sono lacrime per loro».

Alessio Magoga

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Gianni Zero 02/04/2016 09:38
Il trionfo del buonismo
Ma di cosa stiamo parlando? Giuda non aveva ancora tradito Gesù, in quel momento era esattamente uno dei suoi. L'apologia della filantropia, il suicidio del cristianesimo. Chiesa, sveglia! Sveglia, maledizione! Tira fuori la virilità cui da secoli hai rinunciato, è oa il momento!

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