Editoriale
stampa

LA VOCE DEI MEDIA CATTOLICI

L'editoriale del direttore, don Alessio Magoga

LA VOCE DEI MEDIA CATTOLICI

“Il mondo dei mass media oggi è al servizio del pensiero unico: il pensiero che intende togliere dall’orizzonte umano il trascendente, la dimensione spirituale, il messaggio evangelico”. Forse non erano proprio queste le parole, ma era questo il senso di un passaggio di una trasmissione di una nota emittente radiofonica cattolica, che si può ascoltare su tutto il territorio nazionale: in queste settimane propone il digiuno dalla televisione e da un certo tipo di mezzi di comunicazione.

Ammesso e non concesso che ci sia davvero un “pensiero unico” dominante e teso a scardinare i valori cristiani, l’intervento offre degli utili spunti di riflessione. La prima considerazione che sorge spontanea è che questa emittente cattolica si pone su un piano “altro” rispetto agli altri mezzi di comunicazione: si considera l’unico (e ultimo) baluardo di un pensiero veramente evangelico, alternativo al pensiero unico. Può starci che una radio consideri come centrale per la propria linea editoriale il riferimento al vangelo e ne faccia la sua missione, lascia però perplessi che essa si consideri come l’unica depositaria di questa vocazione. Anche solo dando un rapido sguardo ai mezzi di comunicazione in Italia, si scopre che le espressioni del mondo cattolico non sono affatto poche. Basti pensare ai media vaticani, che raggiungono non solo l’Italia ma tutto il mondo, oppure ad Avvenire, che si colloca tra le testate più diffuse nel nostro Paese, oppure ai settimanali cattolici distribuiti in quasi tutte le diocesi italiane, a Famiglia Cristiana ed a molte altre riviste... Potremmo aggiungere – sebbene coinvolgano un numero inferiore di realtà – le televisioni e le radio diocesane sparse sul territorio nazionale.
Quale altra associazione, quale altra realtà politica o culturale ha una distribuzione così capillare di strumenti di comunicazione che trasmettono i propri valori fondanti? Non è vero, quindi, che il mondo cattolico non abbia strumenti per far sentire la propria voce: non è vero che ci sia solo la radio di cui sopra a contrastare il “pensiero unico”.

La questione allora va posta in modo diverso. Non è tanto il problema di avere o meno tanti mezzi di comunicazione di ispirazione cattolica, ma quanto questi effettivamente incidano sul modo di pensare e di vivere oggi e quanto siano davvero veicolo del messaggio di Cristo. Da questo punto di vista, bisogna riconoscere che, nonostante tutto questo “armamentario”, il mondo dei mezzi di comunicazione cattolici non sembra lasciare un segno incisivo. Sembra restare in secondo piano, quasi una proposta di “serie B”. Anche se ci sono professionisti e ottimi “prodotti” editoriali nel mondo dei media cattolici, la loro proposta non “buca” lo schermo e sembra restare appannaggio di un ristretto cerchio di persone, in una sorta di recinto.
Avvicinandoci alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si terrà domenica 29 maggio, guardare con oggettività il mondo dei media cattolici chiede di non accontentarsi del proprio consueto uditorio, di avere il coraggio di uscire nell’ampio mare della comunicazione, attrezzandosi sempre di più da un punto di vista professionale. Superando con coraggio ogni forma di complesso e timore, nella consapevolezza di avere come riferimento un messaggio – il Vangelo – che non potrà mai essere vinto da alcun “pensiero unico”.
Alessio Magoga

LA VOCE DEI MEDIA CATTOLICI
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento