Editoriale
stampa

LOTTARE PER LA PENSIONE!

L'editoriale del direttore, don Alessio Magoga

Parole chiave: pensioni (1), manifestazioni (1), proteste (1), Francia (1), lavoro (11), giovani (30), anziani (3), riforma (1)
LOTTARE PER LA PENSIONE!

Alla fine (sembra) che Macron ce l’abbia fatta. La “sua” riforma del sistema pensionistico francese è stata definitivamente approvata e partirà nel prossimo autunno. Sarà prolungato di due anni l’accesso alla pensione.

Semplificando molto, dagli attuali 62 anni si passerà – gradualmente e a seconda della categoria di appartenenza – ai 64. In buona sostanza, per un numero crescente di francesi ci saranno due anni in più di lavoro prima di poter beneficiare dell’agognata pensione! Come si sa, i francesi non l’hanno preso bene. Per mesi si sono svolti in tutta la Francia – dalle città più grandi sin dentro nei piccoli centri della periferia – scioperi importanti e manifestazioni di popolo, con scene di violenza e scontri con le forze dell’ordine. In Francia, infatti, le proteste si fanno sul serio e non è da escludere che nei prossimi mesi, in vista dell’entrata in vigore della riforma, possa riaccendersi la miccia.

In più occasioni Macron ha ribadito le ragioni della riforma, dal suo punto di vista necessaria e improrogabile, visto l’invecchiamento della popolazione e, conseguentemente, la crescente insostenibilità del sistema pensionistico vigente. Discorsi, in realtà, già sentiti anche a casa nostra (vi ricordate la riforma “lacrime e sangue” della ministra Fornero?). Quello della riforma del sistema pensionistico è un problema che tocca molti Paesi europei, tra i quali anche il nostro che ha un tasso di natalità (ahimè!) ben inferiore rispetto a quello francese.

Appare emblematico, però, il fatto che a scatenare questa potente sollevazione di popolo, nella Francia della “libertà, uguaglianza e fraternità”, siano proprio le pensioni. Cioè, non la lotta per il salario di chi lavora o per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro... bensì le pensioni, che riguardano quanti concludono il proprio percorso lavorativo! È vero che nelle manifestazioni si sono coinvolti anche molti giovani francesi, ma la tematica sembra appannaggio soprattutto della generazione più anziana, quella che sta cedendo il passo e che ha già goduto (dobbiamo dirlo) di numerosi vantaggi nel corso della propria vita (sono i famosi “baby boomers”, cioè i nati tra il ’45 e il ’65).

Certo, anche quello delle pensioni è un tema importante ed è un diritto sacrosanto potervi accedere. Tuttavia, mi chiedo se le proteste e la mobilitazione che abbiamo visto nei mesi scorsi non meritassero un miglior argomento piuttosto che la dilazione di due anni dell’ingresso nell’età pensionabile. Insomma, proprio nella Patria della rivoluzione e dei diritti fondamentali dell’uomo, le proteste di questi mesi non meritavano forse una miglior causa (non so: il lavoro dei giovani, la fine della guerra in Ucraina, l’emergenza climatica...), anziché l’introduzione di un “correttivo” del sistema pensionistico. Non è qualcosa di sproporzionato? Ci stiamo forse ripiegando su noi stessi e imborghesendo un po’ tutti? Probabilmente, in tempi di forte instabilità come quelli che stiamo vivendo, quella della pensione appare come l’unica certezza rimasta e “guai a chi me la tocca”. Ma se questo comporta un costo sociale insostenibile che graverà sulle spalle delle generazioni che verranno, è davvero saggio impedire qualsiasi tipo di riforma del sistema pensionistico? Non sarebbero altre le battaglie per cui lottare con tanta determinazione e foga?  

Alessio Magoga

LOTTARE PER LA PENSIONE!
  • Attualmente 5 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 5/5 (1 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento