Editoriale
stampa

Lo scatenamento degli istinti

Editoriale del direttore de L'Azione don Giampiero Moret

Lo scatenamento degli istinti

E' difficile dominare gli istinti. Scattano quando un individuo si trova di fronte a qualcosa che minaccia la propria sopravvivenza o quando percepisce una presenza estranea pericolosa. Sono gli istinti che ci accomunano agli animali. Stanno scatenandosi da tempo di fronte al fatto dell’immigrazione. Quando poi scattano in una massa allora sono del tutto incontenibili. Lo scatenamento collettivo succede spesso perché siamo ormai collegati da infiniti fili che ci fanno reagire come un unico organismo. Di fronte allo sbarco continuo di immigranti in questi mesi e di fronte a fatti come quelli che si sono visti la scorsa settimana alla stazione centrale di Milano o alla stazione Tiburtina di Roma, l’esplosione collettiva è immediata. a noi non siamo solo animali. Siamo esseri forniti di ragione, la quale ha il compito di tenere sotto controllo i circuiti cerebrali per cui possiamo bloccare la reazione che ci porta a scagliarci contro il soggetto minaccioso e a chiederci se non sia meglio un tipo di azione diverso da quello istintivo. A un livello più profondo c’è l’altra sentinella che ci impone di chiederci se sia cosa buona oppure ingiusta quella che stiamo per fare. È la coscienza. Se vogliamo rimanere umani dobbiamo farci guidare da queste altre forze che ci sono dentro di noi. Ci impediscono di diventare bestiali. Ho visto tra le tanti immagini dei disgraziati che hanno inondato i media in questi giorni, un africano che reggeva un manifesto con la scritta: “Restiamo umani”. Ciascuno di noi deve innalzare dentro di sé un simile cartello per ricordarsi chi è. Dovrebbero spuntare a milioni nelle nostre strade e piazze. Papa Francesco ha anche detto: “Chi non accoglie gli immigrati fa peccato”. Così, senza giri di parole. Usando la parola che da sempre la coscienza ha usato per dire ciò che è indegno dell’uomo e che lo pone in contrasto con Dio. n questi giorni gli istinti animali si sono scatenati. Hanno invaso i media. È impressionante leggere i commenti che i siti dei vari giornali ospitano: non li vogliamo, rimandiamoli a casa, sono un pericolo per tutti. In Facebook e negli altri social network sono ancor più espliciti: lasciamoli affogare, spariamo contro i barconi. Oscuramento della ragione e della coscienza. Ma quello che sconcerta di più è constatare che anche coloro che dovrebbero rappresentare, per il ruolo che coprono, la voce della razionalità, parlano, invece, con la voce dell’istinto. Abbiamo sentito i governatori del Veneto, della Lombardia e della Liguria gridare a gran voce: “Nessun immigrato qui da noi”. Ma sono già qui nelle nostre città, soprattutto al I sud. “Non li vogliamo, se li tengano quelli del sud”. E di fronte ai comuni che vorrebbero fare uno sforzo per trovare una soluzione umana, addirittura di fronte alle famiglie disposte ad accoglierli: “Se lo fanno li puniamo”. Gli istinti animali dilagano senza trovare freni. e vogliamo rimanere esseri umani dobbiamo far funzionare le due altissime facoltà che ci portano fuori dalla giungla e ci fanno entrare nella civitas, nella città regolata dalla ragione. Ragionano certo anche i politici che invocano la chiusura delle porte. Ragiona anche Salvini con gli slogan razzisti stampati sulle magliette. Ma usano la ragione cinicamente calcolando solo la convenienza elettorale. Conviene, eccome, elettoralmente sti- S molare gli istinti bestiali collettivi. Lo si è visto nei risultati elettorali di questi giorni. Allora via a tutto gas per questa strada, lasciando da parte la retta ragione, quella regolata dalla coscienza. Ragione e coscienza, invece, dovrebbero lavorare insieme per trovare come far fronte a questa immane tragedia, frutto a sua volta delle guerre, delle dittature e degli squilibri economici che sconvolgono il pianeta. Far fronte con ragione e coscienza vuol dire “governare”. L’unico modo che abbiamo a disposizione per condurre i disordini verso ordini più umani. i è smarrita la ragione e si è oscurata la coscienza. Gli istinti di sopravvivenza hanno prevalso su esse. Abbiamo affrontato il dramma dell’immigrazione co- S me emergenza, magari anche con grande generosità, ma senza impegnarci a fondo per un piano di governo del fenomeno. È mancato il “governare”. È mancato nel nostro Paese, ma è mancato soprattutto in Europa. La bella novità dell’Europa unita, che avrebbe dovuto dare un volto più umano al nostro continente, sta dimostrando, anche di fronte all’immigrazione, il prevalere degli istinti nazionalistici. Un vero governare deve saper coniugare insieme sicurezza e legalità, ha detto il card. Bagnasco. Cioè minor perdita di vite umane, minor disordine, minor delinquenza e più possibilità di convivenza pacifica per tutti. Compito difficilissimo, ma praticabile. L’unico degno di esseri umani che vogliono continuare ad essere umani.

Lo scatenamento degli istinti
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento