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PROMESSA DI SPERANZA

Il messaggio pasquale del vescovo, mons. Corrado Pizziolo

Parole chiave: Pasqua (3), speranza (3), fiducia (2), messaggio (3), resurrezione (2), vescovo (10)
PROMESSA DI SPERANZA

Acqua, luce, vita. Con questi simboli, potenti ed evocativi, i vangeli domenicali del tempo della Quaresima ci hanno accompagnato alla celebrazione della Pasqua. Gesù, che dà la sua vita per noi sulla croce e vince la morte nella risurrezione, ci è stato presentato come colui che, come un fiume d’acqua viva, irriga i deserti delle nostre anime; squarcia il buio e l’oscurità che troppe volte avvolgono la nostra esistenza; offre risurrezione e vita a tutte le nostre morti.

Attraverso questi grandi simboli, la liturgia ci presenta Gesù come l’unica speranza per l’esistenza di ciascuno di noi e per l’intera umanità. Celebrare la Pasqua significa prendere atto con riconoscenza di una prospettiva di luce e di vita che ci viene offerta e donata: una prospettiva di speranza.

“La speranza è l’ultima a morire”, diciamo qualche volta con il proverbio. Tuttavia dobbiamo riconoscere che i motivi di speranza non sono così abbondanti attorno a noi. La prova più evidente è il cosiddetto “inverno demografico” che continua ad affliggere il mondo occidentale e in modo particolare l’Italia. Non è vero che il motivo principale di questo calo demografico, che non accenna a diminuire, sia la ragione economica. Certamente essa ha il suo peso, ma ciò che pesa maggiormente è il deficit di speranza che affligge la nostra cultura attuale: “A che pro mettere al mondo una nuova vita, se non ci sono motivi di speranza?”.

La Pasqua di Gesù è una promessa di speranza. Essa ci annuncia almeno due cose. Anzitutto che Dio, strappando dalla morte e dal nulla la vita di Gesù e di quanti confidano in lui, conferma che la vita che ci è stata donata è cosa “molto buona”. Neanche la morte annulla la positività del dono di Dio.

In secondo luogo, chi potrà sperimentare il compiersi di questa promessa di Dio sarà colui che, come Gesù, avrà accolto la vita come dono e l’avrà vissuta nella logica del dono. Come il chicco di grano - ci ricorda Gesù - che solo lasciandosi cadere e perdere nel terreno porterà molto frutto.

Cosa augurarci reciprocamente per questa Pasqua? Certamente il dono della pace, il dono della salute, il dono di saper camminare insieme… Ma soprattutto il dono della fiducia e della speranza, che sono le uniche condizioni per vivere quell’amore verso gli altri che porta anche a generare nuove esistenze.

Nel nostro emisfero, la Pasqua cade in un periodo in cui anche la natura rifiorisce e fa rispuntare la vita. Auguro che anche la nostra fede e la nostra speranza rifioriscano e possano far rifiorire nuova vita e nuove esistenze nelle nostre famiglie.

+ Corrado, vescovo

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