Editoriale
stampa

SALARIO MINIMO: UNA REALE OPPORTUNITÀ

L'editoriale del direttore, don Alessio Magoga

SALARIO MINIMO: UNA REALE OPPORTUNITÀ

Nei giorni scorsi a Strasburgo è stato raggiunto l’accordo provvisorio sulla nuova direttiva relativa ai salari minimi adeguati nei Paesi dell’Ue, al termine di un “trilogo” (un dialogo a tre) tra Commissione, Consiglio e Parlamento europei. Il passo compiuto può essere ritenuto storico, anche se prima che diventi realtà ci vorranno almeno un paio di anni. Quanto siglato, infatti, dovrà essere confermato dal Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea e poi dovrà essere approvato sia dal Consiglio sia dal Parlamento europeo. Successivamente, gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva nel proprio diritto nazionale.

La direttiva europea, per la verità, non ha come obiettivo semplicemente il salario minimo, ma intende favorire le basi per realizzare, in Europa, condizioni di lavoro e di vita più dignitose per tutti i lavoratori dipendenti. Essa prevede fondamentalmente due strade: il ricorso alla contrattazione collettiva fra i lavoratori e i loro datori di lavoro (come avviene già in molte categorie) oppure l’introduzione di un tetto, vale a dire un vero e proprio “salario minimo” fissato dalla legge. Tale salario minimo sarà fissato da ciascuno Stato: non ci sarà, pertanto, un salario “unico” valido per tutti i 27 Paesi dell’Ue, ma sarà commisurato al costo della vita di ciascuna nazione. Sotto questo tetto, nessun datore di lavoro potrà scendere nel pagamento delle prestazioni lavorative.

Nel mondo del lavoro vi sono già dei contratti collettivi – generalmente perfezionati grazie all’intervento dei sindacati – che fissano delle soglie per ciascuna categoria di lavoratori. Resta tuttavia una fetta importante di lavoratori sprovvisti di tutele ed esposti al rischio di essere pagati troppo poco: il salario minimo – per l’Italia si parla di 9 euro all’ora – andrebbe a beneficio di questi ultimi e proprio per loro è stato pensato. Va aggiunto che nei 27 Paesi dell’Unione europea, già 21 prevedono il salario minimo: insieme a Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia, l’Italia è uno dei pochi Paesi in cui non è ancora attuato e da anni si è acceso un dibattito – piuttosto vivo – sulla sua opportunità.

Sul versante delle resistenze, si collocano quelle prevedibili dei datori di lavoro (non tutti, per la verità) che invocano piuttosto la riduzione del cuneo fiscale (cioè, l’impatto delle tasse sul costo del lavoro) e delle forze politiche di matrice liberista (hanno fatto discutere in questi giorni le esternazioni di Brunetta, sostanzialmente contrario). Risultano più difficili da comprendere, invece, le perplessità delle sigle sindacali (Cisl più contraria, Cgil e Uil più disponibili), che probabilmente temono di essere scavalcate da una legge dello Stato e di non ricoprire più un ruolo significativo nell’ambito della contrattazione salariale tra lavoratori e datori di lavoro. Perplessità sono accampate anche dai sostenitori del Reddito di cittadinanza che temono che l’introduzione del salario minimo possa scalzare, una volta per tutte, il Rdc, già traballante per svariati motivi (la sua onerosità economica, l’abuso da parte di chi non ne ha diritto, il solo parziale raggiungimento dell’obiettivo per il quale era stato pensato vale a dire essere stimolo per trovare un lavoro...). Senza voler liquidare troppo sbrigativamente le obiezioni, sembra si debba riconoscere che il salario minimo può essere effettivamente un buono strumento per migliorare le condizioni dei lavoratori sottopagati e, di fatto, privi di qualsiasi rappresentanza sindacale. Il salario minimo, inoltre, potrebbe dare nuova dignità a quei lavori che, attualmente sottopagati, puntano sulla disperazione delle persone: con questo tetto, potrebbero rivelarsi un'opportunità appetibile per molti - giovani e meno giovani – che ora si trovano ai margini del mondo del lavoro. 

Alessio Magoga

SALARIO MINIMO: UNA REALE OPPORTUNITÀ
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento