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SETTIMANALI CATTOLICI, PRESIDIO DI LIBERTÀ E DEMOCRAZIA

L'editoriale del direttore don Alessio Magoga.

SETTIMANALI CATTOLICI, PRESIDIO DI LIBERTÀ E DEMOCRAZIA

"Stimolare nei nostri concittadini la capacità critica degli avvenimenti e il senso di comunità, senza il quale un Paese non è più tale”: è questo il merito che il presidente Mattarella ha riconosciuto ai settimanali cattolici, ricevendo giovedì scorso il Consiglio nazionale della Fisc, vale a dire la Federazione che riunisce le 183 testate presenti in Italia e di cui fa parte anche L’Azione (il direttore è rappresentante per il Triveneto). Per Mattarella l’obiettivo che i settimanali cattolici perseguono dalla loro fondazione e devono continuare a perseguire, è quello di “contribuire a mantenere la formazione di coscienze libere e consapevoli di cittadini che abbiano spirito critico e capacità di valutazione, offrendo loro fatti e parametri per interpretarli in maniera tale che siano consapevolmente partecipi della vita democratica”. “Questo – ha continuato il Presidente – è il vero presidio della democrazia”: il fondamento e l’obiettivo dell’articolo 21 della Costituzione sulla libertà di stampa. Mattarella ha poi ribadito che nel nostro Paese, in questo preciso momento storico, c’è un’esigenza particolarmente importante: quella di “far avvertire e ritrovare il senso di comunità che il nostro Paese deve mantenere e sviluppare costantemente come Paese, come singoli territori, come dimensione europea”, al fine di “non chiudersi in piccoli egoismi, ma piuttosto aprirsi ed essere consapevoli che vi è una condizione di vita comune, una comunanza di prospettive e di futuro”.

In profonda sintonia con le parole di Mattarella, quelle di don Adriano Bianchi, presidente uscente della Fisc e direttore della Voce del Popolo di Brescia, che ha definito i settimanali cattolici come “giornali del popolo, perché giornali della Chiesa: presidi di libertà, giornali del territorio”. Una vocazione importante, una sfida alta, quindi, quella di tutti i settimanali cattolici – e dunque anche de L’Azione – che essi onorano affrontando importanti ostacoli e fatiche. Le nostre testate sono, per lo più, realtà piccole, se confrontate con i giornali a tiratura nazionale, e per continuare la propria missione hanno bisogno del sostegno di molti soggetti. A cominciare dallo Stato italiano, che ci auguriamo finanzi adeguatamente la legge per l’editoria il cui scopo è promuovere la libertà e la pluralità di stampa nel nostro Paese... Per continuare poi con Poste Italiane, che ha promesso – dopo un confronto serrato e non senza tensioni con i nostri settimanali – di procedere all’assunzione di nuovi portalettere e di prestare maggiore attenzione alla fedeltà e alla puntualità nel recapito postale (questione di capitale importanza per i nostri settimanali, come ben sanno anche i nostri lettori!). Per continuare la propria missione molto dipende anche dai settimanali stessi: dalla professionalità di giornalisti e collaboratori e dalla capacità dei giornali di rinnovarsi e di stare al passo con i tempi, assumendo in modo qualificato i nuovi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia. In questa prospettiva, L’Azionesta attuando un importante sforzo di rinnovamento, offrendo ai propri lettori non solo il giornale di carta, ma anche l’edizione digitale, fruibile attraverso i moderni dispositivi elettronici. Ci auguriamo che in questo modo le giovani generazioni possano sentirsi a loro agio e leggere con interesse L’Azione. Molto dipende anche da voi, cari lettori: l’abbonamento – all’edizione cartacea o a quella digitale – resta la modalità principale per sostenere L’Azione e permettere che la sua missione per un’informazione qualificata e in dialogo con il territorio possa continuare, a beneficio dell’intera comunità. Ci auguriamo che decidiate, anche per il 2020, di scegliere L’Azione come compagno di viaggio per il nuovo anno: se le promesse di Poste Italiane saranno mantenute, come auspichiamo, nell’anno venturo ci saranno cambiamenti ed una maggiore puntualità nella consegna. Grazie per la pazienza portata fino ad ora per i ritardi del passato, che abbiamo puntualmente segnalato a Poste Italiane. Infine, mi sento di dire un grande grazie ai nostri promotori, che abbiamo recentemente incontrato nell’accogliente comunità di Basalghelle in occasione dell’annuale ritrovo: grazie di cuore per il loro appassionato servizio, che rafforza il collegamento tra il giornale e le parrocchie e così abbonarsi, regalare un abbonamento ed ottenere delle informazioni sul giornale è molto più semplice, umano e personalizzato.

Alessio Magoga

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