Editoriale
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Una scuola per costruire la società di domani

L'editoriale di don Alessio Magoga, direttore de L'Azione.

Una scuola per costruire la società di domani

Il nuovo anno scolastico è iniziato. Studenti, insegnanti e genitori sono in movimento. È proprio questa la cosiddetta “triade indissolubile” che sta a fondamento dell’efficacia della proposta formativa scolastica. L’alleanza o la sinergia tra questi tre protagonisti del processo educativo è assolutamente strategica per il buon esito degli obiettivi che ogni scuola si dà nella sua programmazione. Ma questo non basta. È necessario che sulla scuola si investa e si investa molto. Potrà piacere o meno l’indirizzo politico o la persona del primo ministro Renzi, tuttavia bisogna riconoscere che alcune sue mosse sembrano andare nella direzione giusta. Le sue prime apparizioni pubbliche da premier sono avvenute proprio nelle scuole, incontrando docenti e alunni, come a dire che proprio la scuola è “la” priorità del governo. Inoltre, il progetto di riforma “la buona scuola” – su cui si potrebbe certo discutere – è uno dei punti più caratteristici e più insistiti dell’azione politica renziana. È vero! Non tutto torna. Lo si sta vedendo in questi giorni. Cito solo alcuni dei nodi critici. Le nomine dei docenti – nonostante le assicurazioni iniziali – non sono ancora state completate e in diverse scuole di primo e secondo grado non è ancora iniziato l’orario completo, perché manca personale e non è possibile garantire l’assistenza per l’intera giornata. Stesso discorso si può fare per gli insegnanti di sostegno, decisamente al di sotto del numero necessario per accompagnare i bambini e i ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento.

Ancora: diverse strutture scolastiche sono solo parzialmente agibili, perché i lavori di adeguamento degli immobili sono partiti in ritardo o a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, creando disagi per l’uso delle aule. Soprattutto ha destato forti perplessità la cosiddetta “scheda di autovalutazione”, attraverso la quale il governo intende promuovere un atteggiamento più attivo degli insegnanti in merito alla formazione permanente. In questa direzione – cioè quella di promuovere la formazione – vanno anche i cinquecento euro destinati (ahimè) ai soli docenti di ruolo per l’acquisto di strumenti adeguati per l’insegnamento e l’approfondimento personale. I fondi che lo Stato investe per la scuola restano purtroppo non adeguati. Lo sanno soprattutto le scuole con piccoli numeri, costrette a tagliare o ridimensionare alcune iniziative (come le gite scolastiche, ad esempio) e a chiedere l’appoggio dei genitori per finanziarle in modo autonomo… O si pensi al ritardo nel pagamento dei supplenti. Ma perché la scuola è così importante? Perché non privilegiare, ad esempio, l’economia o l’industria? La scuola accoglie tutti. Tutti passano per la scuola. E così – oggi soprattutto – spetta alla scuola costruire quel reticolo sociale, quella rete relazionale, quella identità culturale che non sembra potersi realizzare in altri luoghi. Lì, nella scuola, i bambini e i ragazzi possono essere formati a quei valori che noi consideriamo come indispensabili. Ad esempio, il rispetto di ogni persona, il rispetto di ogni uomo o donna, cristiano o musulmano, dotato o meno dotato... Proprio qui, nella scuola, questo può accadere: la lenta costruzione di una società in cui ognuno sia accettato e valorizzato per quello che è. Non è un caso che nella programmazione scolastica i docenti parlino di “didattica dell’inclusione”, allo scopo di far interagire il più possibile gli alunni a partire dalle proprie peculiarità e da quello che ognuno è. In quest’ottica di integrazione delle capacità e delle competenze degli alunni, la scuola tende a privilegiare una “didattica laboratoriale”, dove il docente sempre meno imposta la lezione in modo “frontale” e sempre più è chiamato a coinvolgere in varie forme l’intera classe, a modo di laboratorio appunto. La scuola è certamente una realtà complessa ma assolutamente strategica per la costruzione – culturale e sociale – dell’Italia di domani. Dobbiamo crederci e sostenerla. Tanti auguri, allora, agli insegnanti, perché nonostante le difficoltà siano sempre consapevoli del ruolo che hanno. Ai ragazzi, perché non si lascino scivolare via questi anni ma li vivano come un’opportunità. Ai genitori, perché vedano nella scuola una preziosa alleata nella formazione dei figli. Aggiungerei un ultimo augurio: quello di un’effettiva alleanza anche tra scuola pubblica e privata, perché perseguono il medesimo obiettivo: formare i cittadini di domani. Buon inizio di anno scolastico a tutti! 

Don Alessio Magoga

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