Quartier del Piave
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SOLIGHETTO: lettura animata di brani scelti tratti dal diario di prigionia di Fabbri

Domenica 12 febbraio alle 16

SOLIGHETTO: lettura animata di brani scelti tratti dal diario di prigionia di Fabbri

“Francesco Fabbri. Diario di prigionia. Dai Lager nazisti 1943 - 45”: è questo il titolo dell’evento promosso per domenica 12 febbraio alle ore 16 a Pieve di Soligo, nella sala conferenze di Villa Brandolini a Solighetto.  Nei giorni che hanno fatto memoria del 46mo anniversario della prematura scomparsa dell’insigne statista (20 gennaio 1977), la rete culturale Vite Illustri Pieve di Soligo - VIP -  promuove  la lettura animata di brani scelti tratti dal diario di prigionia di Fabbri, con esecuzione di musiche e canti intonati alla tragedia vissuta da tutti coloro che sperimentarono l’internamento e le indicibili sofferenze nei lager tedeschi. E lo fa dopo il successo dell’evento in streaming che era stato organizzato due anni orsono.

Francesco Fabbri, nato a Pieve di Soligo nel 1921, era ministro della Marina Mercantile in carica quando morì per malattia il 20 gennaio 1977 a soli 55 anni. Animato da profonda fede cristiana, aveva maturato nei lager nazisti la volontà di dedicarsi totalmente al servizio del bene comune. Nel pensiero e nell'azione lungimirante, concreta e di amore alle persone e al territorio fu un vero statista democratico cristiano, allievo del grande maestro Giuseppe Toniolo. Svolse tutti i ruoli istituzionali a partire da sindaco di Pieve e fino a deputato, senatore, sottosegretario e ministro della Repubblica, e insieme fu impegnato in tantissime realtà culturali, cooperative, economiche e sociali.  Collaborano all’iniziativa la Piccola Orchestra Veneta insieme all’Associazione musicale Toti dal Monte e alla Fondazione Francesco Fabbri, con il contributo del Comune di Pieve di Soligo e di Home Cucine di Cison di Valmarino.

Agli anni della seconda guerra mondiale dal 1943 al 1945 risale il diario di prigionia di Fabbri, un testo di straordinaria valenza storica, morale e civile, uno dei documenti dell’archivio personale scoperti più di recente, dato alle stampe nel 2007 per iniziativa degli Archivi contemporanei di Storia Politica della Fondazione Cassamarca e della Fondazione Francesco Fabbri e pubblicato  in un volume curato da Mario Gazzola.

Divisa in tre parti, la storia raccontata in prima persona dal giovane sottotenente da artiglieria da montagna Francesco Fabbri è molto simile a quella di circa seicentomila italiani “traditi, disprezzati e dimenticati”, vittime immediate degli avvenimenti politico - militari del settembre 1943, catturati dai tedeschi su un fronte che andava dall’Egeo al Baltico ed internati nei vari lager nazisti. Siedlce, Sandbostel, Bergen Belsen e Wietzendorf  sono i nomi tristemente noti dei campi di sterminio in cui Fabbri visse in quei due anni, affrontando con straordinario coraggio  e grande dignità e forza d’animo  le terribili prove quotidiane della prigionia, da lui stesso raccontate con verità ed efficacia nel suo diario quotidiano.

La lettura di questo testo è la chiave per comprendere e conoscere in tutta la sua completezza il percorso umano del ministro pievigino, la sua straordinaria testimonianza dal punto di vista dei valori cristiani e dell’azione civile. In quel periodo Fabbri matura la scelta definitiva di impegnarsi per la libertà e la democrazia e di dedicarsi totalmente, senza riserve, al bene comune, al servizio del prossimo, con preferenza per i più bisognosi.

Appuntamento dunque domenica 12 febbraio alle ore 16: dopo un’introduzione  dedicata alla Giornata del Ricordo, le letture dei brani sull’evento Fabbri verranno proposti  da Mariapia Fornasier, Gianpietro Caronello e Fabio Sala, mentre gli interpreti musicali saranno Elia D’Errico e Claudio Doni ai violini, Roberto Casagrande al contrabbasso, Tiziano Vettoretti e Nicola Boatin alle chitarre, Andrea Mazzer al pianoforte, Lorenzo Villanova alla fisarmonica, cantanti Elena Lucca ed Enrico Nadai. Sarà anche eseguita la canzone “Carlotta” di Guareschi - Coppola, che veniva intonata nel lager. La direzione artistica è di Loredana Zanchetta.

(comunicato stampa)

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