Quartier del Piave
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SOLIGO: l'ultimo casoin resiste

Il negozio è gestito da Graziella Dozza

SOLIGO: l'ultimo casoin resiste

 Lo stillicidio iniziò a cavallo tra il secondo e il terzo millennio, ma nelle pagine di storia non si leggeranno le emozioni e gli spaesamenti di chi lo visse da protagonista e spettatore: il casolìn o casoìn. La chiusura delle piccole botteghe di alimentari (e non solo quelle) si manifestò nei paesi al ritmo delle aperture dei centri commerciali e delle catene multinazionali della distribuzione. La <+nw_corsivo>botegheta<+nw_testo_norm>, laddove ancora esiste, rimane come un moschetto a fronteggiare guerre stellari e il casolìn l’ultimo combattente impavido nel suo avamposto, incoraggiato ancora dai clienti secolari che arrivano con la borsetta di stoffa stretta al portapacchi della bici a prendere ciò che serve per la giornata. Graziella Dozza, classe ’55, sta nel suo negozietto di Soligo in via Belvedere, da quando aveva 18 anni. L'articolo di Elvira Fantin continua nell'Azione di domenica 19 settembre.

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