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Previsioni meteo - 27.06.2017

Le previsioni del tempo in diocesi a cura di Andrea Costantini.

Previsioni meteo - 27.06.2017

La grandine, fenomeno estremo e distruttivo come pochi per gli effetti meccanici che provoca sui beni materiali, vegetazione e quanto ad essa esposto (e purtroppo a volte anche sulle persone accidentalmente esposte), ha causato ingenti danni in alcune zone della pedemontana trevigiana nella mattinata di domenica 25 giugno.

La struttura temporalesca, classificata come “supercella” in relazione alle peculiari caratteristiche di rotazione e dalla presenza del “mesociclone”, ha sviluppato una potenza davvero elevata, apportando grandinate e forti colpi di vento nelle zone interessate; il temporale ha preso avvio all’interno del passaggio del “cavo d’onda” da ovest, individuato nel precedente intervento, ed ha goduto dell’alimentazione garantita dall’aria molto umida e calda presente nei bassi strati atmosferici. Le condizioni termo-igrometriche del mattino di domenica erano del tutto idonee allo sviluppo di fenomeni estremi, tuttavia è necessario ricordare che non basta avere condizioni “idonee” perché avvengano temporali di forte intensità: serve un “innesco”, e domenica mattina tale innesco è stato rappresentato dall’ingresso di aria instabile in quota e dal transito della lieve depressione. L’innesco è stato sufficiente a generare strutture temporalesche con quantità di energia elevatissime (si pensi solo a quale forza riesca a sostenere e far “galleggiare” miliardi di tonnellate di ghiaccio per 15-20 minuti a svariate migliaia di metri di quota, prima che la forza di gravità abbia la meglio e permetta la caduta della grandine verso i bassi strati atmosferici).

 

Come visibile in questo schema didattico (“pathway of a hailstone”), la grandine inizia la sua formazione dal basso, sale in quota e dopo aver subito una vorticosa caduta verso il suolo provoca effetti che possono essere estremamente diversificati (e talora assenti) anche su aree poste a poche centinaia di metri sul piano orizzontale. All’interno della nube temporalesca coesistono acqua, ghiaccio, vapore acqueo, campi elettro-magnetici, venti oltre i 150km/h e tutto questo rende il sistema una complessa macchina termodinamica.

 

Fonte ed ulteriori approfondimenti https://www.britannica.com/science/thunderstorm

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Concludendo, va rimarcato che il diametro dei chicchi caduti sulle zone più colpite è stato assai rilevante, senz’altro paragonabile ad eventi storici sul territorio come l’episodio del 4 giugno 1999. Eventi simili sono ricorrenti nella storia climatologica delle nostre zone e tendono a manifestarsi con tempi di ritorno di 25-30 anni, tuttavia è rilevante osservare che nei prossimi anni, con l’accentuarsi delle condizioni “idonee” alla formazione di strutture temporalesche estremamente vigorose, la probabilità che la grandine assuma dimensioni sempre più grandi e gli eventi siano pertanto più distruttivi andrà aumentando. Non stupiamoci quindi che eventi simili possano accadere anche più frequentemente che non quanto atteso secondo la climatologia. Il clima cambia e cambiano pertanto gli equilibri della natura.

 

Passando all’evoluzione futura, osserviamo che la pausa soleggiata e più stabile che ha caratterizzato lunedì è già conclusa; l’aria umida ed instabile dal Mediterraneo ha iniziato ad affluire, e precede l’arrivo di un robusto fronte freddo atlantico che è atteso mercoledì. Tale fronte, seguito da aria piuttosto fredda di estrazione nord-atlantica, apporterà un significativo calo termico e darà luogo a nuovi temporali, ancora una volta piuttosto intensi, stante le temperature ancora sopra la media (questo da un’idea di quanto anomalo fosse il caldo dei giorni scorsi…). A medio termine osserviamo che l’afflusso fresco oceanico continuerà includendo anche il weekend, con alcune fasi di instabilità che andranno via via attenuandosi da domenica, quando la pressione tenderà a risalire ed il tempo migliorerà.

Le temperature scenderanno di circa 10°C rispetto alla settimana scorsa, ponendosi ad appena 2-3°C sotto la media stagionale a partire da giovedì; pongo pertanto l’attenzione sul fatto che “non arriva il freddo”, ma solo alcuni giorni (probabilmente non più di 4-5) dove i valori medi saranno di qualche grado sottomedia. Vogliamo confrontarli con intere settimane di anomalia a +7/+10°C?

 

Durante l'evento grandinigeno che ha interessato Vittorio Veneto il 25 giugno, si sono registrati alcuni danni più o meno rilevanti anche ad alcune webcam ed apparati di misura meteo sul territorio. Alcune webcam, più esposte, sono state colpite dai chicchi e le relative inquadrature sono ora da sistemare (Area Fenderl e Seminario Vescovile), mentre sembra danneggiato elettricamente il sistema di gestione delle tre webcam da San Giacomo di Veglia. Si spera in un ripristino completo nei prossimi giorni.

 

In sintesi, ecco il tempo per i prossimi giorni:

 

Martedì 26 giugno (attendibilità 90%): tempo di nuovo instabile, specialmente nella prima parte del giorno sulle Dolomiti, con qualche temporale anche lungo le prealpi. In giornata tendenza a temporanea attenuazione dei fenomeni che tuttavia potranno ancora manifestarsi specie in montagna. Venti in rotazione a sudovest con nuovo afflusso di aria calda ed umida.

 

Mercoledì 27 (90%): progressivo, marcato peggioramento con formazione e sviluppo di temporali e rovesci anche intensi ed associati a possibili grandinate. L’aria fredda in quota entrerà dal pomeriggio-sera, quando è attesa la fase più intensa della perturbazione. Temperature in graduale calo, più marcato dalla sera in quota.

 

Giovedì 28 (80%): tempo tra variabile ed instabile; dopo l’allontanamento verso est del front freddo di mercoledì, l’aria sarà più fredda e in quota le correnti manterranno ancora una circolazione ciclonica. Tale contesto favorirà la formazione di rovesci e temporali sparsi, meno frequenti e continui di mercoledì, ma ancora piuttosto probabili specie sulle Dolomiti dove tornerà la neve fino a 2600-2700m. Temperature nella norma, di 6-8°C inferiori rispetto a sabato scorso

 

Venerdì 29 (80%): situazione simile al giorno precedente, con condizioni leggermente instabili e fenomeni intermittenti a carattere sparso. L’aria tenderà ad essere ancora più fresca e in montagna qualche rovescio nevoso si spingerà fin verso i 2400-2500m specie in caso di eventi più rilevanti.

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