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LAGO: al parco del Livelet si fa cultura

Quasi 20 mila visitatori nel 2023

LAGO: al parco del Livelet si fa cultura

Sono numeri importanti quelli registrati nel 2023 dal parco archeologico del Livelet di Lago: quasi 20mila visitatori, suddivisi tra scolaresche e centri estivi (12mila persone) e ingressi nei giorni festivi (8mila, dato in aumento rispetto al 2022). Numeri che fanno del Livelet uno dei musei archeologici all’aperto più frequentati del Triveneto.

Tutti coloro che hanno varcato il portone di ingresso del parco sono stati guidati alla visita delle tre palafitte e nelle attività laboratoriali da uno dei 14 educatori museali (archeologi, guide naturalistiche, geografi...) che collaborano con l’Unpli, organizzazione che dal 2009 ha in gestione il Livelet. A coordinarli Maura Stefani, che lavora a tempo pieno al Livelet per l’Unpli. A loro, che si occupano della gestione degli ospiti all’interno del parco, si aggiungono tre operatori delle Pro loco che curano il servizio di accoglienza e biglietteria.

Da un punto di vista occupazionale, il Livelet è quindi diventata una realtà culturale significativa. Merito della professionalità di chi vi opera e della crescente offerta di iniziative.

La struttura è aperta tra fine marzo e ottobre nei giorni di sabato (su prenotazione) e festivi: nel 2023 i giorni di apertura nei fine settimana sono stati 50. In tali giornate vengono proposti dei laboratori ai quali si calcolano abbiano preso parte circa 2.500 bambini dai quattro anni in su. Temi dei laboratori: archeologia, preistoria e natura.

I visitatori arrivano un po’ da tutto il Veneto e anche da fuori regione. Molti sono turisti ospitati nelle aree camper dei laghi o in bed and breakfast. Tanti sono coloro che tornano per una secondo o terza visita, e questo è motivo di soddisfazione per gli operatori. «È apprezzato il nostro sforzo di coinvolgere ed emozionare - spiega Stefani -. La visita è un’esperienza che tocca tutti i sensi».

Ma il villaggio palafitticolo pulsa di vita anche dal lunedì al venerdì grazie a bambini e ragazzi di scuole, grest e centri estivi. E poi vi sono i circa 200 giovanissimi partecipanti ai centri estivi promossi direttamente dal parco.

Lo specifico delle proposte del Livelet è il neolitico e le età del rame e del bronzo, ovvero il periodo storico tra i 6.000 e i 3.500 anni fa a cui risalgono i reperti ritrovati nell’area dei laghi revinesi. Una ricerca che prosegue tutt’oggi grazie al progetto ReLacus e all’università di Ferrara. Da questo punto di vista il parco è un luogo eccezionale di elaborazione culturale in cui si incrociano studiosi di varie discipline.

Di anno in anno sono cresciute le presenze di professionisti e associazioni del territorio locale, trevigiano e triveneto - dal cestaio ai rievocatori, dal bioapicoltore agli astrofili, dalle guide ambientali escursionistiche agli esperti di giochi storici - che offrono le loro competenze ai visitatori con specifiche attività. «È uno scambio molto arricchente che ci fa crescere» sottolinea Stefani.

In questo 2024 è previsto l’avvio di lavori di miglioria grazie a due progetti finanziati con il Pnrr - realizzazione di spazi per attività didattiche con realtà virtuale e aumentata, e soluzioni innovative grazie all’utilizzo di materiali sostenibili -: ne parleremo in modo approfondito nei prossimi numeri.

L’apertura del parco quest’anno è fissata per domenica 24 marzo, giornata dei colli veneti. FC

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