Vallata - Zumellese
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MEL: Cesa, alla Acc non ci sono costi da tagliare

Dura presa di posizione del sindaco

MEL: Cesa, alla Acc non ci sono costi da tagliare

"La strategia per rilanciare Mel non è, come ha dichiarato il commissario giudiziale Di Pasquale, questione che riguardi solo tribunali e uffici ministeriali (e non lo dovrebbe essere mai, per rispettare lo spirito della Legge Prodi): è una questione che riguarda tutta la nostra comunità, che ha il diritto e il dovere di esprimere le sue valutazioni. E le valutazioni di questa comunità sono note e chiare da tempo. Un piano che, come quello che traspare dalla Relazione Commissariale, si basi sul taglio dei costi è un piano “marziano”: estraneo alla storia dello stabilimento, ignaro della specificità industriale del comparto del compressore e basato su un approccio culturale di “spremitura” delle aziende che oggi e qui a Mel è improponibile. A Mel, non ci sono costi da tagliare". Così il sindaco di Mel Stefano Cesa in un duro comunicato stampa. "La procedura di amministrazione straordinaria per lo stabilimento di Mel - ricorda Cesa - non è stata una iniziativa “immediata” della proprietà cinese. È stato il frutto di mesi di lotta e di impegno, sia da parte dei lavoratori e dei loro sindacati, sia da parte di tutte le istituzioni e le forze politiche bellunesi, ancora una volta formidabilmente compatte, sia da parte della società civile, per difendere un loro storico patrimonio. Insieme con la Regione Veneto e con il Mise, abbiamo bloccato il tentativo cinese di chiudere la fabbrica e abbiamo raggiunto un’intesa che, attivando la Legge Prodi, consentisse allo stabilimento di rinascere con un piano industriale finalmente serio e ambizioso. Pertanto, C’è da aumentare la produzione per saturare l’alta capacità degli impianti; c’è da investire per allineare i prodotti alla miglior concorrenza; c’è da investire per riportare nel ciclo produttivo diretto i componenti esiliati in Cina; c’è da investire per tornare ai livelli di qualità assoluta che ancora all’inizio degli anni 2000 rendevano Mel il produttore mondiale primo per assenza di difettosità; ci sono da ricostruire le reti tecniche di collaborazione e di servizio con i grandi clienti che consideravano Mel un socio industriale più che un semplice fornitore; c’è da ricreare quel management locale ma a vocazione internazionale la cui competenza era invidiata dappertutto e che i cinesi hanno disperso. Questo va fatto. E va fatto in fretta, perché lo stabilimento è da troppi mesi allo sbando, prima tradito da Wanbao in fuga e poi oggi trascurato da un commissario estraneo al territorio e alla necessaria esperienza industriale. Insieme con i lavoratori e i sindacati, con la Regione, con tutta la politica bellunese, e i cittadini di Borgo Valbelluna, ci aspettiamo ora fiduciosi dal Ministro Patuanelli la sola risposta chiara, seria, affidabile e possibile per questa vertenza industriale. E lui sa bene quale è questa risposta".

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