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MEL: circa duemila persone a manifestare solidarietà per Ideal Standard e Acc-Wanbao

La manifestazione si è tenuta questa mattina, in piazza Papa Luciani

MEL: circa duemila persone a manifestare solidarietà per Ideal Standard e Acc-Wanbao

Circa duemila i lavoratori e le altre persone in piazza Papa Luciani a Mel per sostenere la causa di Acc e Ceramica Dolomite. Il ministro D'Inca ha concluso la serie di interventi invitando "l'amico Giorgetti", ministro del Mise a verificare entro il 20 novembre la disponibilità di Fincantieri a farsi carico, almeno temporaneamente, di un'azienda strategica come l'Acc. L'assessore regionale Elena Donazzan ha detto dal canto suo che l'amministrazione straordinaria dell'Acc deve continuare fino alla sua scadenza, quindi in primavera, per cui il Governo deve trovare i fondi ripetutamente promessi. Per quanto riguarda l'Ideal Standard il ministro D'Inca ha invitato il Gruplo a dichiarare il prossimo 17 novembre la sua disponibilità a cedere lo stabilimento ed il marchio Ceramica Dolomite.

Poco prima dell’inizio degli interventi alla manifestazione di questa mattina, Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, di Trichiana, aveva espresso il parere secondo il quale ci sono ancora delle possibilità per la Acc-Wanbao:«Questo è il momento – aveva detto – per fare dei passi in avanti in questa direzione. In Veneto, però, c’è anche una grande azienda che si occupa di refrigerazione commerciale. L’appello è ancora una volta ad una verifica delle possibilità per una conclusione che metta in sicurezza gli investimenti fatti su tutto il territorio veneto. Queste sono le principali due possibilità. La terza è quella del bando pubblico su cui si possono avviare nuove realtà produttive…».

È opportuno insistere su Fincantieri?

«È giusto provare tutte le strade possibili. È giusto insistere. Dall’altra parte è vero anche che c’è un ministro per lo sviluppo economico – Giorgetti – che è in diretto collegamento con l’azienda e può comprendere se ci siano possibilità o meno».

Per Ideal Standard, mi pare che ci siano delle prospettive più concrete…

«Abbiamo fatto un grandissimo lavoro in questi anni – ha precisato d’Incà –. Ringrazio tutte le parti sociali con cui abbiamo lavorato e con cui mi sono interfacciato. Oggi questo lavoro ci permette di guardare in modo più solido alle prospettive di una continuità. È chiaro che l’azienda deve fare un passo in avanti. Ne potrebbe scaturire una “best practice”, un caso di scuola, molto favorevole… Ci attendiamo che l’azienda possa fare un passo in avanti per poter dare continuità allo stabilimento».

Per il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto, mons. Corrado Pizziolo (nella foto), interpellato prima del suo intervento in piazza, la presenza di così tante persone è un bel segno: «Vedendo tanta gente – ha affermato –, ritengo che sia una cosa importante e opportuna la nostra presenza. Entra in gioco il benessere di un’intera vallata. Si tratta di due aziende che non sono in rovina, ma aziende sane, che chiedono scelte coraggiose e al tempo stesso possibili. La nostra presenza è per sostenere chi può fare queste scelte».

Il suo messaggio?

«Esprimiamo vicinanza a questa terra, non solo per l'emergenza che vive nel presente, ma per il suo futuro. Chiediamo a chi può fare qualcosa, a livello di politica italiana e comunitaria, di farsi carico di questa situazione difficile: in questo senso, la presenza di noi vescovi è un incoraggiamento ad intervenire»

Mons. Renato Marangoni, vescovo di Feltre-Belluno, ritiene che sia naturale per la Chiesa entrare nella vita delle persone e delle famiglie e quindi essere vicini in questo momento agli operai delle due aziende e ai loro cari: «Soprattutto in questo territorio e tra questa gente che l’aspetto del lavoro – commenta – lo sta proprio soffrendo. C’è un lavoro che deve servire per la vita e non per spegnere la storia di un territorio».

Un dramma. Quasi mille famiglie coinvolte…

«Si tratta di due aziende strategiche. Viene posta la questione reale del nostro territorio, che ha potenzialità che hanno una storia e qualità ma non sono aiutate: non c’è un contesto che le aiuti adeguatamente. Siamo qui a esprimere una cittadinanza attiva, una corresponsabilità che deve suscitare il coinvolgimento di tutte le istanze. Siamo qui per dire che il lavoro è per la vita delle persone…»

Un appello alle massime istituzioni?

«Qui c’è un territorio che alza la voce, come due anni fa con Vaia. Il diritto di parola, lo abbiamo e lo dobbiamo esercitare. A volte si resta un po’ delusi perché le istituzioni sembrano non cogliere il valore della soggettività territoriale. Anche alla Settimana sociale dei Cattolici di Taranto si è ribadita l’importanza delle realtà territoriali, che vanno perciò ascoltate e apprezzate».

(Altri interventi ed aggiornamenti sul sito de L'Azione e sull'edizione cartacea in uscita giovedì prossimo).

AM/FDM

(foto: L'Azione)

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