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MEL: per l'Acc forte appello alle banche

L'azienda verso l'esaurimento delle riserve di liquidità

MEL: per l'Acc forte appello alle banche

Presso la sede del Comune di Borgo Valbelluna e in videoconferenza, si è svolta stamane una sessione straordinaria del Consiglio di Sorveglianza Socio-istituzionale di ACC, l’organismo di partecipazione istituzionale e comunitaria attivo sin dal 2013 (caso unico in Italia), coordinata dal Sindaco Stefano Cesa.

Vi è stata una folta e attiva partecipazione istituzionale: il Ministro Federico D’Incà, l’assessore regionale Elena Donazzan, i parlamentari Dario Bond, Roger De Menech, Mirco Badole, Paolo Saviane, i consiglieri regionali Giovanni Puppato e Silvia Cestaro, i comuni di Feltre e Lamon, il responsabile dell’Unità regionale per le crisi aziendali dr. Mattia Losego, il Commissario Ctraordinario di ACC dr. Maurizio Castro, i segretari provinciali Fim-Fiom-Uilm Mauro Zuglian, Stefano Bona e Michele Ferraro e le RSU dello stabilimento di Mel, direttore e struttura di Confindustria Belluno Dolomiti.

Il Consiglio ha preso atto con soddisfazione dell’andamento molto positivo di ACC sul versante industriale e occupazionale: il programma produttivo ha acquisito per il 2021 ordini per 2.372.400 compressori (+38% rispetto alle vendite 2020), e il fatturato del mese di gennaio 2021 è stato superiore del 25,5% rispetto alla media dei tre anni precedenti. Il riscontro sul mercato del nuovo compressore a velocità variabile, che sarà industrializzato da settembre 2021, è eccellente.  L’organico di Mel è oggi pari a 316 addetti (+9,3% rispetto al 01.01.2020), e sono state eseguite dall’inizio dell’amministrazione straordinaria (18.05.2020) ben 48 assunzioni, in larghissima parte provenienti dal bacino dei lavoratori licenziati da Wanbao nel 2018 e da altre imprese in crisi del Bellunese. Il Commissario ha comunicato che, per realizzare i volumi previsti, dovrebbe assumere a marzo altri 40-50 addetti.

Purtroppo, nelle prossime settimane, si esauriranno definitivamente le risorse di liquidità disponibili. ACC da oltre un anno è in regime di totale auto-finanziamento, senza nessun supporto di finanza esterna. E’ indispensabile e urgentissimo che gli istituti di credito approvvigionino ACC, avvalendosi della Garanzia Italia resa disponibile dal Governo dopo lo stallo imposto dalla Commissione Europea all’aiuto di Stato richiesto sin dall’agosto scorso. Il mancato intervento delle banche sarebbe rovinoso sia per la continuità industriale di ACC, sia per l’avvio del Progetto ItalComp (la costituzione di un campione europeo del compressore unendo Mel e l’ex Embraco di Torino) che può essere un formidabile vettore di sviluppo e prosperità per la Valbelluna nei prossimi anni, sia per il mercato europeo della refrigerazione (che potrebbe veder compromesso uno snodo essenziale della sua catena di fornitura).

Il Consiglio ha deliberato di rivolgere un appello pressante a UniCredit, Intesa San Paolo e IFIS, e a tutte le banche che operano sul territorio, perché concedano senza alcun ulteriore indugio i finanziamenti necessari ad ACC: la loro non cooperazione sarebbe tecnicamente incomprensibile alla luce delle garanzie offerte dallo Stato e rappresenterebbe una violazione irreversibile degli impegni alla responsabilità sociale più volte conclamati. La Regione Veneto ha comunicato di aver convocato gli istituti di credito per venerdì pomeriggio. Analoga iniziativa ha annunciato il Governo. Tutti gli enti locali si muoveranno concordemente nella stessa direzione.

Il Consiglio ha manifestato stupore e rammarico per l’atteggiamento della Commissione Europea, da cui traspare una lettura schematica e inadeguata sia della realtà competitiva rappresentata da ACC sia della delicata condizione sociale ed occupazionale della Provincia di Belluno. Tutte le rappresentanze istituzionali sono state mobilitate a vigilare sull’atteggiamento della Commissione, che si è rivelato negli ultimi mesi singolarmente proclive a favorire il tentativo della multinazionale giapponese Nidec di riattivare lo stabilimento austriaco di Fürstenfeld in chiave di concorrenza sleale a Mel.

Le Organizzazioni e le Rappresentanze sindacali hanno ribadito che, quali protagoniste della straordinaria rinascita dello stabilimento  di Mel tornato oggi ai livelli competitivi di oltre quindici anni fa, non consentiranno a nessuno di bloccare quest’impresa comune e di mutilare ingiustamente il territorio di una sua autentica ricchezza industriale e sociale.

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