
Il Conclave - termine che deriva dal latino “cum clave”, cioè “con la chiave”, indicando la clausura imposta ai cardinali fino alla scelta del nuovo pontefice - per eleggere il successore di papa Francesco inizierà mercoledì 7 maggio alle 16.30. Il giorno dell'apertura del Conclave si terrà una sola votazione, mentre gli altri giorni avranno tutti quattro votazioni: due la mattina, due il pomeriggio. Vi parteciperanno i cardinali con meno di 80 anni. Sulla carta sono 135, ma sicuramente due non vi saranno per motivi di salute (uno è lo spagnolo Antonio Cañizares Llovera). Dal 22 aprile i cardinali, elettori e non (252 in tutto), si riuniscono nelle “Congregazioni generali” per discutere della situazione e delle urgenze della Chiesa e del mondo. È anche un’occasione per conoscersi meglio: molti cardinali, infatti, provengono da sedi remote. Ogni giorno nel pomeriggio i cardinali partecipano nella basilica vaticana alle messe dei “novendiali”, cioè i nove giorni di lutto che terminano domenica 4 maggio.
Per avere il nuovo pontefice serviranno i 2/3 dei voti dei cardinali elettori, il quorum è quindi di 89. Dei 135 porporati elettori, 108 sono stati creati da papa Francesco, 22 da papa Benedetto XVI e 5 da Giovanni Paolo II. Per quanto riguarda la suddivisione geografica sono 53 i cardinali elettori europei, i latinoamericani sono 21, i nordamericani 16, gli africani 18, gli asiatici 23, i porporati dell’Oceania 4. L‘Italia è il Paese più rappresentato con 19 cardinali elettori: quattro i veneti (Parolin, Baggio, Guggerotti e Zenari); tre i pugliesi; due lombardi, altrettanti siciliani, laziali e piemontesi; mentre rappresentati da un solo porporato sono l’Emilia-Romagna, la Calabria, le Marche e l’Umbria. Dopo l’Italia ci sono gli Stati Uniti con 10 cardinali, poi il Brasile con 7. Per quanto riguarda l’età il cardinale più giovane è l’ucraino Mykola Byčok, di 45 anni. Le votazioni avranno inizio dopo che il cerimoniere monsignor Diego Giovanni Ravelli avrà chiuso le porte della Cappella Sistina proclamando il famoso “extra omnes” (”fuori tutti”). A guidare i lavori all’interno della Cappella Sistina sarà il cardinale Pietro Parolin. L’elezione del nuovo Papa avviene attraverso una votazione segreta: ogni cardinale elettore riceve una scheda di voto, su cui scrive il nome del candidato scelto. La scheda viene piegata e portata all’altare, dove il cardinale la depone nell’urna con una formula di giuramento. Si tengono due votazioni al mattino e due al pomeriggio, per un totale massimo di quattro al giorno. Se dopo 33 o 34 scrutini non si è raggiunta una maggioranza, si procede a un ballottaggio tra i due cardinali più votati. Anche in questo caso serve la maggioranza qualificata.