
Salvo D’Acquisto “veicola un messaggio di pace, di speciale forza ed eloquenza nel crescente e preoccupante clima di violenza e di guerra che stiamo vivendo; e siamo consapevoli di come i nostri Carabinieri, e con loro tutti i militari, necessitino di motivazioni forti e di un’apertura all’Assoluto, per camminare nella loro vocazione di operatori di pace e diventarne testimoni. L’esempio di Salvo D’Acquisto li sostiene, li ispira, li protegge, indicando loro la fecondità di una vita vissuta nella dedizione e nel servizio fino al dono della vita, che attinge luce dalla fede e germoglia nel sacrifico estremo d’amore”. Lo ha detto l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Santo Marcianò, aprendo il 12 marzo, a Roma, presso la basilica papale di San Paolo Fuori le Mura, la messa voluta a seguito della promulgazione del Decreto con il quale è stata riconosciuta la venerabilità del vicebrigadiere dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto.
Il Decreto di venerabilità è, pertanto, “un messaggio di speranza, che arriva proprio mentre celebriamo il Giubileo della Speranza. Quella speranza che i Carabinieri (e tutti i militari) portano ogni giorno, rispondendo all’odio, alla violenza, all’illegalità, con la protezione di ogni vita umana, la promozione della giustizia, la logica del dialogo e della mediazione; di quel “perdono” a cui, peraltro, il Giubileo ci invita continuamente. È la forza del bene che sempre vince sul male”, ha concluso l’arcivescovo castrense.
A presiedere la concelebrazione, alla presenza delle massime autorità politiche, militari, religiose e del comandante generale dell’Arma, Gen. C.A. Salvatore Luongo, è stato il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi, concelebranti, oltre a mons. Marcianò, anche alcuni ordinari militari emeriti.