CONCLAVE: la nuova copertura mediatica
Dal telefonino al drone: la modernità della comunicazione
Redazione Online
08/05/2025
Accreditati oltre 6 mila colleghi da 90 nazioni (foto di Gianni Zotta)

Roma – 8 maggio - Un evento sempre più globale e sempre più “studiato”. Ogni Conclave è occasione unica e formidabile per cogliere le novità comunicative e gli stili della comunicazione religiosa. Per raccontare l’attesa del successore di Francesco i giornalisti accreditati hanno raggiunto il numero record di 6 mila (la cifra è ufficiosa gira da oggi qui in Sala Stampa) provenienti da ben novanta Paesi.  Una copertura internazionale sempre più estesa, che corrisponde alla crescita delle nazioni – ben 71 – di provenienza dei cardinali, ma che esprime anche un’attenzione sempre più globalizzata verso quest’evento, seguito anche in Paesi non cattolici.

Gli spazi per le troupe televisive rispetto all’ultimo conclave di dodici anni fa risultano più che raddoppiati: alle tribune fisse appena fuori piazza San Pietro (per le reti americane anche in un attico) si aggiunge sulla sinistra un’altra area riserva a troupe televisive, ma la novità è una postazione nei pressi di Porta Pia che consente di seguire anche il flusso incessante dei pellegrini lungo via della Conciliazione, collegando l’attesa della fumata bianca allo svolgimento “ordinario” del Giubileo. Un abbinamento che conferisce uno spessore spirituale maggiore rispetto al semplice racconto dell’elezione del Papa.

La giornalista portoghese che realizza da sola il collegamento con il suo telefonino (foto di Gianni Zotta)
La giornalista portoghese che realizza da sola il collegamento con il suo telefonino (foto di Gianni Zotta)

Dal punto di vista tecnico, il confronto con il racconto del 2013, è stravolto dallo sviluppo tecnologico e dalle potenzialità digitali. Alle troupe composte da operatori e tecnici in coppia si affiancano sempre più numerosi i colleghi “factotum” che da soli con il proprio telefonino descrivono online (sui social o in siti specializzati)  l’andamento delle fumate: sono professionisti multimediali dotati di leggere strumentazioni particolari (treppiede, cuffie, stabilizzatori…) che consente loro di autoriprendersi  senza dover ricorrere ad altre persone. “Certo, mi arrangio da sola, l’unico problema purtroppo è che là in piazza la connessione è debole”, dice una collega portoghese che si è appena allontanata per trovare una copertura di rete sufficiente a completare uno “speach”, come si dice in gergo,  per la sua testata giornalistica.

L’altra novità di questo conclave, rispetto al precedente, è l’uso del drone (autorizzato, naturalmente) che si alza periodicamente dalla postazione a destra del colonnato (appena sotto mosaico della “Mater Ecclesiae”) per offrire alcune suggestive immagini altrimenti impossibili dall’alto nel cuore della piazza. Una ripresa a volo d’uccello, verrebbe da dire, se non fosse per la vicinanza con i tanti gabbiani che svolazzano sopra il tetto della Cappella Sistina e che sembrano divertirsi a dribblare il comignolo e anche il drone.

Diego Andreatta