In queste settimane CNA territoriale di Treviso sta incontrando alcuni candidati al Parlamento italiano in lista per le elezioni politiche del 25 settembre prossimo.
Un appuntamento elettorale che cade in un momento delicatissimo per il nostro Paese e per l’Europa alle prese con minacce senza precedenti alla propria sicurezza economica e alla stabilità politica.
Ai candidati che incontra, l’Associazione Artigiana consegna un documento con le proposte degli artigiani e delle piccole e medie imprese “per un nuovo patto sociale” che è stato inviato via email anche alle segreterie di partito perché venga diramato a tutti i candidati delle diverse liste.
CNA auspica che la nuova legislatura sia caratterizzata non più dalla cultura emergenziale ma da una progettualità di ampio respiro che possa offrire prospettive di lungo termine per lo sviluppo e il benessere del Paese e delle sue prossime generazioni.
«Per riuscire ad “abitare” la grande transizione in atto senza subirne passivamente gli effetti – afferma Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso – serve, da un lato, avviare una stagione di grandi scelte strategiche e, dall’altro, valorizzare il modello di sviluppo incentrato sul dinamismo e la vitalità della piccola impresa, dalla cui salute dipendono l’occupazione, il benessere, la stabilità e coesione sociale. Oggi stiamo raccogliendo i frutti amari della reiterata assenza di politiche strategiche, in primis quella energetica, e di scarsa attenzione verso l’artigianato, vera ossatura produttiva del Paese. Serve un cambio di passo».
Le priorità della CNA sono articolate in dieci punti:
1) Energia, la scelta strategica dell’autoproduzione
Favorire la transizione ecologica. Incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici sui capannoni per l’autoconsumo. Stabilizzare gli ecobonus per la riqualificazione energetica degli immobili.
2) Semplificare: una sola istanza digitale, una sola piattaforma
Una sola istanza digitale, una sola piattaforma, una sola risposta e un solo controllo, successivo e non preventivo: un’esigenza vitale per le nostre imprese.
3) Artigiani e piccole imprese al centro della politica industriale
Facilitare l’accesso al credito anche attraverso la valorizzazione dei Confidi. Incentivi a misura di piccole imprese. Accompagnare le filiere coinvolte nelle grandi trasformazioni produttive e tecnologiche. Favorire la partecipazione alle gare di appalto.
4) Export, made in Italy e turismo
Accompagnare le piccole imprese sui mercati internazionali. Valorizzare le eccellenze del made in Italy. Favorire il rientro delle produzioni in Italia. Tutelare il patrimonio artistico e culturale e sostenere la filiera del turismo.
5) Lavoro, contrattazione collettiva, formazione e rappresentanza
Flessibilità nei contratti di lavoro. Ridurre il cuneo tra costo del lavoro e salari netti. Favorire la formazione e la ricerca di personale specializzato. Contrastare la contrattazione sleale anche attraverso la misurazione della rappresentanza.
6) Fisco più leggero, più semplice e orientato allo sviluppo
Alleggerire il prelievo fiscale per lo sviluppo delle imprese. Semplificare e stabilizzare la normativa tributaria.
7) Concorrenza a tutela delle piccole imprese
Rafforzare misure antimonopolistiche per contrastare cartelli ed intese. Combattere gli abusi di posizione dominante.
8) Infrastrutture, ossatura del sistema Paese
Sviluppare ed adeguare le infrastrutture materiali e immateriali per ammodernare il Paese e colmare i divari territoriali e favorire il turismo.
9) Legalità per lo sviluppo
Garantire la sicurezza e combattere la criminalità. Contrastare tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura.
10) Welfare e pensioni
Rafforzare la tutela della salute e i sistemi di cure per i più fragili. Assicurare condizioni dignitose per gli anziani a partire dalla difesa del potere di acquisto delle pensioni.
Per la CNA l’Europa rimane la casa comune per affrontare le sfide imponenti che abbiamo di fronte come sistema-Paese e come territorio, con l’impellente necessità di riformarla nella direzione di un’integrazione sempre più stretta che preveda politiche europee comuni in materia energetica, fiscale, estera e di difesa.
(comunicato stampa)