ETICA E FINANZA: lo sviluppo dell'Africa passa per la microfinanza
L’evento tenutosi a Nairobi ha riunito 140 organizzazioni di microfinanza ed investitori sociali europei, tra cui Banca Etica
Agenzia Sir
10/11/2025

In Africa con la microfinanza si costruisce il futuro delle comunità. Nairobi in Kenya ha recentemente ospitato il festival dedicato al settore. Si tratta della fiera più importante del continente africano. L’evento ha riunito 140 organizzazioni di microfinanza e diversi investitori sociali europei, tra cui Banca Etica. “Delegati provenienti da 27 paesi hanno partecipato a questo appuntamento ormai consolidato e sempre più rilevante per il confronto e la cooperazione nel settore della finanza etica e solidale”, racconta Gabriele Giuglietti, presidente di Cresud e responsabile ufficio sviluppo internazionale di Banca Etica.

“Nel complesso, l’evento di Nairobi ha rappresentato non solo un’occasione di confronto internazionale, ma anche un passo concreto verso una nuova visione della microfinanza: ovvero, non più solo vista come strumento economico, ma considerata come mezzo di emancipazione, solidarietà e sviluppo umano integrale. Durante la settimana si sono infatti incontrati investitori sociali, banche e fornitori di servizi tecnici per discutere di strategie, progetti e sfide comuni”, ha aggiunto Giuglietti. L’esperienza si è articolata in tre momenti principali: la visita ai progetti di Caritas Nairobi, l’incontro con le istituzioni africane di microfinanza e la collaborazione con il progetto African Microfinance Ethical Networking (A.M.E.N.) che vede Banca Etica in qualità di partner tecnico collaborare con Caritas Africa.

“Caritas Nairobi rappresenta un modello esemplare di integrazione tra pastorale, educazione e sviluppo economico – spiega Giuglietti -. Le parrocchie sono anche centri di istruzione e formazione professionale. In particolare, la Caritas Microfinance Bank, di proprietà di Caritas Nairobi, serve oltre 200mila clienti, offrendo servizi di credito, assistenza tecnica ed educazione finanziaria. Le scuole e i centri di formazione accolgono studenti di ogni religione, promuovendo inclusione e sviluppo umano”. Si tratta di attività focalizzate sul rafforzamento delle competenze locali, sulla resilienza delle comunità e sul potenziamento della capacità di gestione del credito. L’obiettivo è migliorare le condizioni di vita delle famiglie e delle piccole imprese, favorendo l’accesso a strumenti finanziari sostenibili.

Durante la settimana sono stati raccontati i diversi progetti in corso come quello di una latteria e di una falegnameria. In particolare, la delegazione di Banca Etica ha visitato una latteria gestita da Caritas Nairobi. Questa realtà rappresenta un esempio virtuoso di economia inclusiva. La cooperativa raccoglie latte da oltre 2mila piccoli allevatori, molti dei quali possiedono solo una o due mucche. Il latte viene ritirato direttamente nei villaggi, trasportato alla centrale e trasformato in yogurt e altri prodotti che poi vengono distribuiti a scuole, alberghi e comunità. Questa filiera solidale dimostra come la microfinanza possa sostenere concretamente l’autonomia economica e l’inclusione sociale.

“L’incontro di Nairobi ha coinvolto anche rappresentanti di quindici Caritas nazionali africane e delle principali istituzioni di microfinanza del continente, tra cui quelle di Senegal, Burkina Faso e Rwanda. Le realtà più strutturate si sono impegnate ad accompagnare e formare le più piccole, per rafforzare la rete continentale”, ha sottolineato Giuglietti. Un tema centrale è stato l’ampliamento della capacità operativa: “oggi le iniziative di microfinanza legate alla rete Caritas raggiungono oltre un milione di persone. L’obiettivo è quello di arrivare a due milioni nei prossimi tre anni. Questo richiede una crescita nella gestione dei rischi, nell’efficienza tecnica e nel volume dei crediti erogati”. Infine, la settimana è terminata con l’impegno condiviso di continuare la collaborazione, promuovere la formazione e rafforzare le strutture locali di microfinanza. “L’esperienza sul campo ha mostrato come, attraverso una sinergia tra Chiesa, istituzioni finanziarie etiche e comunità locali, sia possibile costruire un sistema economico più equo, inclusivo e sostenibile”, ha concluso Gabriele Giuglietti.