
“I dati dell’indagine di Unioncamere del Veneto del terzo trimestre 2025 vedono una produzione del manifatturiero provinciale stazionaria, se non in lieve miglioramento rispetto ad un anno fa". Così Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno|Dolomiti, sui dati appena resi noti.
"A Treviso la variazione, nel confronto con il terzo trimestre 2024, è del +1,1% e a Belluno del +0,7% - spiega Pozza -. Non è da guardare con entusiasmo a questi dati ci dicono soltanto che non peggioriamo, ma la prova del nove sarà quest’ultimo scorcio d’anno. Peraltro, questi dati fanno sintesi di andamenti differenti per settori.
"Per l’occhialeria - prosegue Pozza -i dati sembrano mettere in luce una difficoltà della filiera territoriale bellunese, quella dei terzisti che fungono da “cuscinetto” di produzione per le aziende leader, più esposti dunque ai processi di riorganizzazione della filiera. Vediamo se si tratta di una preoccupazione temporanea o strutturale. Vedo molta incertezza al riguardo. Altri settori che restano in difficoltà sono il legno arredo e l’automotive. Segnali di tenuta provengono invece dai macchinari industriali".
"I dati del terzo trimestre ci restituiscono una domanda ancora debole, condizionata, come era prevedibile, dal clima di elevata incertezza generato dalla politica protezionistica degli Stati Uniti - osserva Pozza -. Gli analisti non riescono ancora a prevedere i tempi di smaltimento delle scorte americane accumulate per effetto degli anticipi di domanda finalizzati ad evitare i dazi. Il fenomeno ha riguardato i semilavorati, ma so bene che analoga situazione interessa anche il nostro Prosecco. Per ora questo anticipo di domanda ha contribuito a sostenere in positivo l’export nazionale che è cresciuto, in base agli ultimi dati dell’Istat, del +9,5% tra gennaio e settembre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Però cosa succederà da adesso in poi?"
"In questa situazione, come ho sempre sostenuto, resta fondamentale accompagnare le imprese alla diversificazione dei mercati, come abbiamo fatto anche in occasione del Forum Pymes ospitato poco tempo fa a Castelbrando, con finestre di opportunità di business aperte sui mercati dell’America latina - prosegue Pozza anche nel ruolo di presidente di Assocamerestero -. Inoltre, a mio avviso, occorre che le politiche europee favoriscano la domanda interna – quella riferibile ad un mercato di 450 milioni di abitanti dell’Ue, rimuovendo quelli che Draghi ha chiamato, molto efficacemente “dazi interni”. C’è tanto da fare sia per i consumi che per gli investimenti, anche quelli legati in senso lato alla difesa. E resta fondamentale la sfida della digitalizzazione, che rende più innovative e competitive le nostre imprese. L’innovazione deve essere la nostra prima forma di “protezione commerciale”, per posizionarci sui mercati in attacco, con prodotti e servizi distintivi, non facilmente sostituibili. In tal senso ritengo fondamentali strumenti come il piano nazionale Transizione 5.0, ma dentro delle certezze di programmazione quanto mai necessarie per le nostre imprese".




