Non un evento, ma un processo, perché frutto di una storia iniziata 38 anni fa e destinata a proseguire ben oltre il 18 maggio. "Arena di pace 2024" mira a essere un cammino collettivo e inclusivo di tutti coloro – singoli e gruppi, associazioni ed enti – che vogliono dire no a tutte le guerre, vicine e lontane, e intendono prendere una posizione: quella delle vittime, non solo dei conflitti, ma anche del lavoro sfruttato e sottopagato, del profitto ad ogni costo, dell’assenza dei diritti; la posizione delle vittime delle migrazioni, del cambiamento climatico e dello spreco indiscriminato delle risorse, le vittime delle ingiustizie del mondo, dell’attuale paradigma socio-economico che, come ci ricorda papa Francesco, pare non ascoltare il “grido dei poveri e della terra”.
Proprio il Santo Padre sarà il valore aggiunto di questa edizione di Arena di pace. Il grande momento assembleare, previsto per la mattina di sabato 18 maggio, si inserisce infatti all’interno della visita di Francesco alla Chiesa e alla città di Verona, che – non a caso – sarà incentrata sul tema “Giustizia e pace si baceranno”, tratto da un’espressione del Salmo biblico 85, che nel suo insieme descrive una storia d’amore ritrovato tra Dio e il popolo, emblema anche di ogni relazione che si va a ricongiungere. Tutto inizia con un atto di perdono, che permette un bacio e un’unione di pace da cui nasce una nuova vita nella giustizia. Giustizia e pace, dunque. Due valori che in passato era già stati accostati ad Arena di pace, nell’edizione del 1989, “Giustizia, pace, salvaguardia del creato”, in cui don Tonino Bello, allora Vescovo di Barletta, nel suo intervento (quello del celeberrimo invito “In piedi, costruttori di pace”) aveva sostenuto l’unione anche teologica di questo binomio, a partire dal capitolo 32 di Isaia. Arena 2024 sarà allora l’occasione per ribadire il profondo legame tra questi due valori, in un grande momento assembleare, che sarà al contempo un’occasione di incontro artistico-culturale, in cui la pace oltre ad essere proclamata sarà anche condivisa.
Papa Francesco parteciperà ad Arena di pace 2024 dalle 10.15 per circa un’ora e risponderà ad alcune domande che sono emerse dai tavoli di lavoro riunitisi nei mesi scorsi per approfondire cinque ambiti d’intervento strettamente legati al tema della giornata (“Giustizia e pace si baceranno”, appunto). Infatti, l’incontro di sabato 18 maggio, a cui prenderanno parte numerosi movimenti popolari italiani e internazionali – invitati espressamente da papa Francesco –, è il culmine di un processo di approfondimento, dialogo e confronto su “Migrazioni”, “Ecologia integrale e stili di vita”, “Lavoro, economia e finanza”, “Diritti e democrazia”, “Disarmo”. A Verona già da venerdì 17 maggio confluiranno 579 delegati di più di 200 movimenti popolari italiani, che con le loro pratiche e capacità di intrecciare relazioni dal basso ricostruiscono comunità, promuovono convivialità e lottano per la dignità della vita. Quelli che Francesco definisce “poeti sociali”, indicandoli come unica speranza per la conversione ecologica di cui ha bisogno l’umanità. Non sono avanguardie, ma società in movimento. Realtà capaci di immaginare e sperimentare un presente alternativo.
Dopo il confronto per “addetti ai lavori” del venerdì in Fiera, il sabato sono attesi in Arena alle 9 tutti i “costruttori di pace”. A guidare la mattinata saranno Riccardo Iacona (conduttore televisivo di Presa diretta); Greta Cristini (reporter e analista geopolitica); Marino Sinibaldi (giornalista, critico letterario e conduttore radiofonico). E assieme ai volti storici di Arena di pace come padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti, numerosi saranno gli ospiti di rilievo che porteranno la loro testimonianza nell’anfiteatro scaligero. Tra questi: Vanessa Nakate, attivista ugandese, nota per il suo impegno per promuovere politiche di contrasto al cambiamento climatico; Mahbouba Seraj, giornalista afgana e attivista per i diritti delle donne, candidata al Nobel per la Pace; Joao Pedro Stedile, economista e attivista sociale brasiliano fondatore dei movimenti popolari brasiliani; Andrea Riccardi, storico, politico e attivista italiano, fondatore nel 1968 della Comunità di Sant’Egidio.
Ma numerosissimi saranno anche gli artisti che si esibiranno gratuitamente per la causa della pace: tra loro Hevia, il più grande cornamusista del mondo; Alessandro Bergonzoni, attore funambolo della parola; Matteo Martari, attore protagonista di fiction e film; Michail Pavlovič Šiškin, considerato uno dei maggiori autori russi contemporanei, vincitore del premio Strega Europa, che vive in esilio in Svizzera. Inoltre, è previsto un doppio collegamento con la Cisgiordania e con Israele, con due gruppi di donne palestinesi e israeliane impegnate per la pace, Women of the Sun, di base a Betlemme, e Women Wage Peace, nata nel villaggio cooperativo di Neve Shalom - Wāħat as-Salām. Due luoghi relativamente vicini, ma separati dai check-point che saranno simbolicamente accolti sul palco di Arena di pace. Un’ulteriore iniziativa carica di speranza che dà l’idea di quale sia l’ambizione della manifestazione: dare avvio ad un processo per creare un’alternativa alla “Terza Guerra mondiale a pezzi” in atto, attraverso un presente di condivisione e di impegno.
(Verona Fedele)