DIOCESI: "C'è sete di riconciliazione"
L'esperienza di mons. Pier Amort, penitenziere diocesano
Federico Citron
11/12/2024

Mons. Pier Amort rende concreta la continua sollecitazione di papa Francesco alla Chiesa di vivere “in uscita”. Infatti presta il suo servizio di penitenziere non solo in cattedrale a Vittorio Veneto, come vuole la tradizione, ma anche nelle chiese di Oderzo, San Rocco in Conegliano e Pieve di Soligo.

«Ben volentieri ho proseguito sulla strada intrapresa dal mio predecessore, il compianto don Roberto Battistin - sottolinea don Pier -. Ogni settimana confesso nelle tre chiese in occasione dei mercati cittadini: il mercoledì a Oderzo, il venerdì a San Rocco e il sabato a Pieve. In questo modo le persone dei paesi limitrofi, che si spostano per il mercato, hanno anche l’opportunità di confessarsi». Opportunità colta da molti, specie a Pieve «dove ogni sabato confesso per tutta la mattina ininterrottamente».

Don Pier è naturalmente presente anche in cattedrale a Vittorio Veneto (il mercoledì e il sabato dalle 15 alle 17). Se poi qualcuno desidera incontrarlo al di fuori di questi orari per accostarsi al sacramento della riconciliazione, può fissare un appuntamento alla casa del clero di Vittorio, dove risiede.

«Il penitenziere - spiega don Pier - è nominato dal vescovo e ha la facoltà di affrontare quei casi di norma sottratti alla competenza dei sacerdoti e riservati al vescovo. Non sono tanti i casi di questo tipo che mi si presentano; confesso, invece, tante persone che desiderano avvicinarsi ordinariamente al sacramento della riconciliazione. Ci sono belle presenze, di tutte le età. Certo, c’è una fetta di anziani e tra questi, alcuni vengono anche ogni settimana perché sono stati formati in questo senso. Ma poi vi sono giovani, adulti e anche anziani che hanno il desiderio di fare un cammino spirituale e l’incontro con loro per me è motivo di gioia. In alcuni casi si rende necessario un percorso sul senso del sacramento e in altri c’è necessità di un cammino per aprirsi al perdono. Qualcuno cerca anche un accompagnamento spirituale per fare chiarezza nella propria vita e fare delle scelte».

Le situazioni di maggiore sofferenza riguardano le incomprensioni familiari. E poi molti genitori e nonni «manifestano il loro dolore per l’allontanamento di figli e nipoti dalla Chiesa. Per loro ho sempre una parola di speranza, sottolineando che il Signore conosce varie strade per toccare il cuore, come i gesti di carità e amore».

«Il servizio che presto - conclude don Pier - per me è davvero edificante perché mi dà modo di incontrare anime veramente sante, un po’ di tutte le età. Persone che prendono sul serio la Parola di Dio e l’eucaristia». Don Pier è uno degli oltre 32mila sacerdoti che quotidianamente in Italia portano aiuto e speranza. La loro presenza è resa possibile anche dalle offerte dei fedeli. Sono dette anche offerte deducibili, perché chi le versa può dedurle dalle tasse fino a 1.032,91 euro ogni anno. I sacerdoti si offrono ed è quindi nostro impegno provvedere con generosità a loro. 

Per maggiori informazioni sulle modalità concrete di sostegno ai sacerdoti, vedi: 8xmille e uniti nel dono