PIEVE DI SOLIGO: lo spettacolo "Neve" con Giovanni Betto
Venerdì 7 novembre alle 20.30
Redazione Online
04/11/2025
Giovanni Betto (foto di Fabio Fuser)

Occorre prendersi cura del dolore, elaborare il lutto che ci ha colpiti, direttamente o indirettamente, altrimenti si trasmette. È quanto cerca di fare Neve, lo spettacolo di e con Giovanni Betto in scena venerdì sera, 7 novembre, alle 20.30 a Pieve di Soligo all’auditorium “Battistella-Moccia” (Piazza Vittorio Emanuele II, 9).  

È il 21 gennaio 1943 e nel bel mezzo della ritirata di Russia, fra migliaia di soldati abbandonati sulla neve, un uomo fa la sua scelta fra la vita e la morte. Ritornerà in qualche maniera “vivo”, come ombra portata dal vento ma l'eco di quella scelta primigenia ha nel frattempo travolto prima una moglie, poi una figlia, infine un nipote. E quest’ultimo oggi esige delle risposte. Perché ha ereditato il dolore che nessuno in famiglia, né la madre, né la nonna “presunta vedova”, hanno saputo elaborare. E allora il nipote non ci sta: basta dolore cattivo, ci vuole un dolore “buono”. Per ritualizzare il passaggio ma, soprattutto, il commiato amorevole.

E allora il “presunto morto” parla.

Un monologo/dialogo che spoglia la guerra della sua storicità, per farne invece un paradigma della condizione umana, fragile e illusoria. Ma la morte, vera o presunta che sia, non può togliere vita e per questo si alza una voce. Grida il nostro attaccamento alla vita, istintivo, viscerale e ci invita a gioire, ad amare e a inseguire il nostro essere di felicità.

Per scioglierla la neve. Tutta quanta.

Giovanni Betto si è formato con diversi attori e registi fra cui Mirko Artuso, Andrea Pennacchi, Ramiro Besa, Giacomo Rossetto, Anna Tringali. Ha perfezionato lo studio della drammaturgia con il regista e drammaturgo Giorgio Sangati, la commedia dell’arte con l’attore Fabrizio Paladin e il Teatro del Norte di Oviedo, il cinema con Maria Roveran e l'uso della voce con la vocal-coach Chiara Veronese. Ora si dedica al teatro, alla lettura scenica e alla formazione sulla lettura espressiva. Con Effetti Personali Teatro debutta nel 2010 con Un principe, una volpe, una rosa, liberamente ispirato a Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry e nel 2012 porta in scena il monologo Una colomba, di Luciano Colavero, testo finalista al Premio Riccione. Nel 2017 è nel cast del film Finché c'è prosecco c'è speranza di Antonio Padovan, con Giuseppe Battiston, Rade Serbedjia, Liz Solari, Roberto Citran, Silvia D'Amico. Nel 2025 debutta in provincia di Treviso il suo nuovo spettacolo L’obbedienza non è una virtù. Il cuore di don Lorenzo Milani, incentrato sulla figura del sacerdote di Barbiana.

Il monologo Neve, da lui scritto e interpretato per la regia di Mirko Artuso, è dedicato al nonno disperso in Russia e a tutti coloro che avrebbero potuto esserci ma non ci sono stati.

Informazioni

Lo spettacolo è organizzato dal Comune di Pieve di Soligo in collaborazione con Luisa Trevisi - Idee che danno spettacolo. Ingresso libero.

Per informazioni: [email protected] – 0438.985380