CEGGIA: al via la Festa della Famiglia
Per due fine settimana fino a domenica 10 agosto
Redazione Online
01/08/2025

Prende il via oggi a Ceggia l’edizione 2025 della Festa della Famiglia, che proseguirà per due fine settimana, l’1, 2 e 3 e l’8, 9 e 10 agosto, presso la Casa della Dottrina.

Non è solo una sagra paesana, ma un evento promosso dalla parrocchia di Ceggia e dall’Associazione Noi per creare occasioni di aggregazione, per sostenere le opere parrocchiali, per mobilitare una vera task force di volontari che in queste giornate rinsaldano il legame comunitario. Chi in cucina, chi al bar, chi alle mostre, alla cassa o alla pesca, sono davvero tanti e di tutte le età gli adulti, i giovani e anche i bambini che offrono il proprio aiuto per la migliore riuscita dei festeggiamenti.

Anche quest’anno, oltre al fornito stand gastronomico, al chiosco bar e alle serate musicali, sarà attiva la pesca di beneficienza, il cui ricavato andrà a favore dei progetti della scuola dell’infanzia paritaria “Charitas Christi”.

Saranno inoltre visitabili mostre di pittura, di foto e di oggetti in ferro.

Il gruppo Niutaun in particolare proporrà la mostra “Indossa il cambiamento”, presso il teatro Toniolo: un’esposizione che farà riflettere sui lati oscuri della moda e sulle possibili alternative. Come nelle passate edizioni, il gruppo Niutaun ispirandosi all’enciclica Laudato Si’ suggerirà spunti di riflessione verso l’ecologia integrale: “A volte siamo piuttosto superficiali nel decidere di acquistare un qualsiasi articolo di moda e non ci poniamo delle domande. Tanto ‘è solo una maglietta’ e ‘costa poco’ – spiegano gli organizzatori. - Invece, soprattutto se gli abiti costano poco, molto probabilmente hanno alle spalle una storia fatta di sfruttamento e degrado ambientale”. Attraverso un percorso esperienziale, di immagini, testi ed oggetti, la mostra, aperta tutte le sere della festa dalle 20 alle 22, inviterà a chiedersi se un nuovo acquisto è proprio necessario, se il prodotto è fatto con fibre inquinanti, se i lavoratori che l’hanno realizzato vedono rispettati i loro diritti.

Beatrice Doretto