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AMBIENTE: apicoltori del Veneto contro il clorpirifos

L'insetticida contro la flavescenza dorata della vite nuoce ad api e impollinatori

AMBIENTE: apicoltori del Veneto contro il clorpirifos

Le associazioni che rappresentano gli apicoltori del Veneto nella Consulta Regionale - Associazione Regionale Apicoltori del Veneto, presieduta da Gerardo Meridio; APAT Apicoltori in Veneto presieduta da Stefano Dal Colle; Apimarca, presieduta da Giuliano Scattolin; Associazione Patavina apicoltori in Padova, presieduta da Silvano Zanforlin - esprimono perplessità e contrarietà alla scelta della Regione Veneto di autorizzare in deroga l’uso della molecola insetticida clorpirifos, contro la flavescenza dorata della vite.

Le associazioni ricordano che l’UE ha vietato il clorpirifos (CPS) nel 2020 perché molecola neurotossica, cancerogena e interferente endocrina per l’uomo, e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha dichiarato l’impossibilità di stabilire un livello di esposizione sicuro rispetto alla sua capacità genotossica di danneggiare il DNA umano. Sembra possa provocare squilibri ormonali e metabolici e possa danneggiare il cervello dei bambini, ridurre il quoziente intellettivo fino a causare disabilità psichica, autismo, disturbi dell’attenzione e iperattività.

Analogamente, questo insetticida organo-fosforico ha effetti neurotossici, micidiali sulle sinapsi colinergiche degli insetti. Peraltro, è pure dotato di un certo grado di persistenza e soprattutto della tendenza a diffondersi in aree non trattate per mezzo di ripetuti cicli di evaporazione e deposizione, provocando una contaminazione ambientale diffusa.

Il clorpirifos è killer di api e impollinatori sia per i suoi effetti fatali immediati e sia per la sua tossicità cronica a dosi sub letali; come, ad esempio, per l’apprendimento e la memoria delle api bottinatrici, significativamente danneggiati ai normali dosaggi residuali di campo. Quindi, la molecola colpisce le funzioni cognitive centrali per lo sfruttamento delle risorse nettarifere e pollinifere da parte delle colonie d’api.

A favore della produzione vinicola, sembra sottovalutato l’impatto che deriverebbe all’ambiente dalla morte di api e altri insetti impollinatori che svolgono un ruolo ecosistemico fondamentale, con conseguenze quali l’incapacità delle piante di generare semi e frutta.

Gli apicoltori si chiedono quanto ancora si farà pendere la bilancia a favore degli interessi economici rispetto alla salute dell’uomo, dell’ambiente e delle api? Le associazioni degli apicoltori pongono un interrogativo: “Siamo sicuri sia questa la strada da percorrere? Anche alcune organizzazioni di produttori, fra cui il Consorzio Prosecco Doc, invitano a non usarlo; l’Associazione Medici per l’Ambiente ha espresso contrarietà; i clienti acquisteranno i prodotti provenienti dalle viti trattate con questo insetticida che ammazza le api e nuoce alla salute e all’ambiente?”.

Già prostrati in una delle stagioni meno produttive da sempre a causa del cambiamento climatico, api e apicoltori non possono essere ulteriormente colpiti e danneggiati, e chiedono con forza che si riconsideri l’autorizzazione d’uso di questo trattamento biocida, inaccettabile nelle nostre campagne.

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