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CGIL: lotta all'evasione fiscale, i Comuni non collaborano

Nel 2021 solo il Comune di Ponzano Veneto ha segnalato alle autorità competenti irregolarità

CGIL: lotta all'evasione fiscale, i Comuni non collaborano

Sono ben 250 gli euro che le 94 Amministrazioni Comunali della Marca Trevigiana hanno recuperato nel 2021 contribuendo agli accertamenti fiscali e alla lotta all’evasione attraverso segnalazioni alle autorità competenti (Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza). Indice dell’alta fedeltà fiscale che vige nella provincia Trevigiana? Non è di questo avviso il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso Vigilio Boscaro che bacchetta gli amministratori locali per non aver portato avanti una seria quanto serrata lotta all’evasione, fiscale e contributiva, cogliendo così anche l’opportunità di recuperare risorse economiche da far confluire proprio ai capitoli di spesa destinati al sostegno delle fragilità e al welfare di prossimità.

Maglia nera in Veneto - col bellunese - per risorse recuperate dalle segnalazioni per sommerso, evasione, dichiarazioni dei redditi mendaci al fine dell’accesso ad agevolazioni e bonus, con un attivo pari ad appena 250 euro nel 2021 per il solo Comune di Ponzano Veneto, la Marca Trevigiana abdica alla lotta all’illegalità. Quell’impegno al quale le Amministrazioni Comunali sono chiamate e che nel 2016 portò nelle casse di sette Enti locali complessivamente circa 47mila euro, per passare alla cifra mai più raggiunta di oltre 63mila euro l’anno successivo, fino al crollo degli ultimi due anni (2020-21) che insieme contano a malapena 5.500 euro totali (dati Ministero degli Interni - Fonte SPI CGIL Veneto).

Spicca forte e ineluttabile il confronto poi con gli altri territori della regione: nel 2021 la provincia di Venezia recupera oltre 37mila euro, Verona oltre 66mila, quella di Vicenza oltre 14mila e quasi 30mila il padovano.

La beffa e nota dolente di questa mancata attivazione delle Amministrazioni locali sul fronte della lotta all’evasione sta nella norma (Decreto Legge 30 settembre 2005 n.203), che prevede per i Comuni di incamerare il 100% - e non più solo il 30% previsto precedentemente - delle risorse recuperate dagli accertamenti originati dalle segnalazioni. Un vantaggio alla luce dei dati non colto.

“Ai tavoli di contrattazione sociale con i Sindaci del territorio continueremo a sollecitare un maggior e più incisivo impegno per difendere la legalità e così facendo trovare risorse che in questa fase, un’altra volta difficile anche per gli enti locali, non possono mancare - dichiara il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso Vigilio Biscaro -. E non possono mancare, proprio per sostenere le diverse forme di welfare di prossimità per le nostre famiglie e in aiuto alle persone più fragili - sottolinea Biscaro”.

(comunicato stampa)

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