Il giornale del 28 febbraio. Edizione digitale
Professionalità e misericordia.
Non hanno perso tempo quanti hanno partecipato al terzo convegno proposto dall’Ufficio per la Pastorale della salute. Interessati professionalmente o solo curiosi di sapere di cosa si parlava, tutti hanno guadagnato un momento formativo di qualità, problematizzante su molti aspetti: non ultimo quello che nasce dalla consapevolezza che, prima o poi, si può perdere il bene prezioso della salute e perciò essere coinvolti personalmente nelle dinamiche relazionali di cui si è parlato.
Terzo convegno dedicato, in omaggio all’anno particolare che come Chiesa stiamo vivendo, alla relazione tra l’impegno professionale e l’esercizio dell’evangelica misericordia. Terzo convegno, dopo i due degli anni precedenti dedicati alla cura dello spirito nei tempi della malattia (2014) e alla ricaduta delle nuove politiche sanitarie sulla cura pastorale degli infermi (2015). Nell’insieme sono state esperienze positive: momenti che sicuramente hanno allargato e approfondito l’orizzonte culturale e pastorale di quanti hanno partecipato. Momenti formativi di qualità, che sono stati preparati in modo collegiale, con un lavoro di confronto e di ricerca e – se pur a diverso titolo e con modalità diverse – hanno coinvolto i membri della segreteria della Pastorale della salute diocesana. Il tema da mettere a fuoco, le modalità che possono essere più convincenti, i relatori da invitare: tutto è passato attraverso un dialogo fitto e schietto. Anche questo scambio e questa modalità di lavoro – mi sembra – è esperienza positiva e già di formazione personale e di gruppo.
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