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Il giornale del 7 maggio. Edizione digitale

Alzati, va' e non temere.

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"Sospinti dallo Spirito per la missione”: suona così il titolo del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni di domenica prossima. E infatti il Papa si sofferma in modo particolare sulla “dimensione missionaria della chiamata cristiana”, che costituisce tutti i cristiani “missionari del vangelo”. Questo appello alla missione vale in modo del tutto particolare per quanti sono chiamati a una vita di speciale consacrazione: cioè tutti i sacerdoti, i consacrati e le consacrate e quanti sono in cammino verso questo tipo di scelta.

A tutti costoro il Papa chiede con rinnovato entusiasmo missionario di “uscire dai sacri recinti del tempio, per permettere alla tenerezza di Dio di straripare a favore degli uomini”. Parole forti – quelle del Pontefice – ma allo stesso tempo entusiasmanti, rivolte a uomini, donne e giovani di oggi, che hanno già deciso o si stanno orientando verso la vita consacrata. Certo, queste vocazioni – almeno in Occidente – sembrano relativamente poche: il numero è molto al di sotto di quelle che sono le esigenze delle nostre Chiese. La stessa considerazione si potrebbe rivolgere ai matrimoni (religiosi ma anche civili): anche il loro numero è molto diminuito. Forse oggi vale più di un tempo quanto confidava – ormai anni fa – un vecchio padre spirituale di un seminario diocesano: “Dietro lo scampanio a festa della messa di ordinazione di un prete, quanta strada, quante paure, quante fatiche si sono attraversate…”.

Come a dire che è un dono grande il fatto che questo viaggio raggiunga il porto: è qualcosa di assolutamente prezioso e per nulla scontato. Qualcosa di simile si può dire anche per una coppia che decide di vivere insieme per tutta la vita: una scelta affatto scontata. Per gli uni e per gli altri è necessario – lo ribadisce il Papa nel suo messaggio – il sostegno e la preghiera della comunità, che è “il luogo privilegiato in cui la chiamata di Dio nasce, si alimenta ed esprime”.

La nostra comunità diocesana, allora, si sentirà certamente coinvolta nei passi definitivi che tre amici diocesani stanno per compiere e ai quali è dedicato questo primo piano: Andrea Santorio, seminarista diocesano, della parrocchia di SS. Pietro e Paolo, che domenica prossima diventerà diacono; suor Maria Fides, di Vazzola, che sabato prossimo farà la professione religiosa nel monastero benedettino dell’Isola di San Giulio; fra Walter Casagrande, della parrocchia di Meschio, che sabato 27 maggio sarà ordinato sacerdote nelle chiesa di San Francesco a Vittorio Veneto.

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