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L'amore di due fratelli si fa solidarietà a Lourdes

Il ritorno di don Battista Barbaresco dopo dieci anni insieme ad Ugo e e una nipote.

L'amore di due fratelli si fa solidarietà a Lourdes

La processione dei sacerdoti e dei vescovi si dipana dalla nuova sacrestia alla Grotta per la messa degli italiani presenti in questo giorno a Lourdes. Un barelliere spinge la carrozzina di don Battista Barbaresco fin sotto la roccia, dopo qualche istante il vescovo Corrado si siede accanto a lui non senza averlo salutato con affetto. Don Battista, torna a Lourdes dopo dieci anni di assenza e con alle spalle vent’anni di esperienza come Assistente diocesano dell’Unitalsi. E’ qui anche come Cappellano della Grotta.

Per lui è un viaggio voluto intensamente e, nonostante i suoi 84 anni e i problemi di salute, ha desiderato essere presente non solo per sé, ma per portare a Maria le richieste dei molti che lo conoscono.

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Una sorpresa sta caratterizzando questo suo pellegrinaggio. In Francia don Battista non è solo ma è accompagnato dal fratello Ugo, che abita in Svizzera ed è stato provato da poco dall’esperienza del dolore per la morte della moglie avvenuta sei mesi fa. Il legame forte che, pur nella lontananza ha sempre unito i due fratelli, è visibile e tangibilmente nella solidarietà che si fa dono verso gli altri: mentre un barelliere accompagna don Battista, Ugo al suo fianco o poco dietro di lui, spinge la carrozzina di una signora ammalata.

Con i due fratelli Barbaresco a Lourdes ci sono anche la nipote Dolores e il marito Mario di Parma.

La simpatia di sempre ritorna nelle parole dell’assistente emerito dell’Unitalsi. «Durante la messa alla grotta – esprime – ero emozionato. Il mio accompagnatore, un impiegato di banca, mi ha autorizzato a tenere il berretto in testa per tutta la celebrazione, anche durante la consacrazione».

-       Ma com’è ritornare in questo luogo che lei ha nel cuore da sempre?

«Mi sento in un altro modo. Qui Vedo il risveglio della fede in tante persone che forse, prima di giungere a Lourdes, avevano una fede debole. Qui la fede si rinnova e diventa più forte. Anche i luoghi sono cambiati dall’ultima volta che sono venuto: sono stati ammodernati gli spazi davanti alla Grotta in modo che possano essere accolti più vescovi, sacerdoti e fedeli, soprattutto nelle celebrazioni con tanta gente».

-       Che cosa ha detto alla Madonna?

«Ho pregato per gli ammalati. Tanti sapendo che sono stato molte volte a Lourdes e che sarei ritornato, mi hanno domandato di affidarli alla Madonna. Ho pregato perché il Signore doni loro la forza per portare la croce della sofferenza».

E se è vero che a Lourdes si va perché si è chiamati, ecco che la famiglia Barbaresco ne costituisce un esempio. «Mio zio – racconta la nipote Dolores – mi aveva chiesto tante volte di venire a Lourdes, ma non c’ero mai riuscita prima per gli impegni di lavoro, poi per quelli da nonna. Un po’ di tempo fa mi era venuta l’idea di partire. Una settimana dopo mi chiama mia sorella e mi chiede se sono disposta ad accompagnare nostro zio che desidera tanto partecipare al pellegrinaggio. Io rispondo subito di sì. La cosa bella è che mio marito, dopo due o tre giorni mi domanda: Posso venire anch’io?. Non me lo sarei mai aspettato. Questo è il più grande regalo. Mi piace pensare che davvero siamo stati chiamati a venire qua. I miracoli non sono quelli eclatanti, ma sono le guarigioni interiori. Qui c’è una tale leggerezza e bellezza che non si possono esprimere».

Gerda De Nardi

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