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Portiamo la gioia del vangelo

Sabato scorso a Conegliano l'assemblea pastorale diocesana.

Portiamo la gioia del vangelo

Ogni anno nel mese di giugno si tiene l’assemblea diocesana, una specie di “stati generali” ai quali vengono convocate tutte le componenti della nostra Chiesa e tutti coloro che si impegnano nei vari servizi pastorali. Quest’anno si è tenuta sabato scorso, 25 giugno, a Conegliano. Hanno risposto in molti, tanto da riempire tutta la vasta aula della Casa Toniolo. Ma è stata un’assemblea diversa. Di solito l’assemblea di giugno è dedicata a tirare le somme dell’anno pastorale trascorso, questa volta invece si è guardato avanti: si è presentato il programma del prossimo anno.

Il Vescovo ha spiegato così il cambiamento: «Quando mi sono posto il problema di come impostare il cammino per il prossimo anno, subito mi è venuto in mente l’invito insistente di papa Francesco a leggere e approfondire la “Evangelii gaudium” (La gioia del Vangelo), l’esortazione apostolica a cui il Papa tiene molto perché contiene il cammino che vorrebbe far fare alla Chiesa di cui è pastore. Mi sono detto: ecco il programma per il prossimo anno. Ho presentato l’idea al coordinamento degli uffici pastorali e tutti si sono mostrati favorevoli e si sono messi in moto per concretizzarla».

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L’importanza della “Evangelii gaudium”

In realtà l’esortazione cerca di dare uno scossone alla Chiesa. Lo fa mettendo impietosamente il dito in alcune sue piaghe e mostrando i cambiamenti coraggiosi che deve intraprendere per essere fedele al vangelo e rispondere alle sfide del tempo. Opportunamente sono stati letti nella preghiera iniziale alcuni passaggi dell’esortazione e poi, nel corso dell’assemblea, proiettati alcuni frammenti di interventi di Francesco in cui ribadisce i concetti dell’esortazione con il suo linguaggio schietto, immaginifico, spesso provocatorio.

In questo modo si è avuta la sensazione che Francesco fosse presente da protagonista nell’assemblea. A don Alessio Magoga è stato dato il compito di presentare i contenuti essenziali del documento, in modo che i presenti si facessero subito un’idea della sua importanza. Ne ha mostrato anche la continuità con il magistero soprattutto di Paolo VI e di Giovanni Paolo II. 

Come fare

Papa Francesco nell’insistere di riprendere in mano l’enciclica, indica anche il modo con cui leggerla e concretizzarla: bisogna farlo in maniera “sinodale”. Il Vescovo ha sottolineato questa modalità: «Sinodo vuol dire fare strada insieme. La Chiesa diocesana sta vivendo un periodo di transizione che comporta anche un cambiamento nella sua struttura parrocchiale oltre che nell’azione pastorale, dobbiamo compiere questo cammino tutti insieme e l’esortazione ci offre un aiuto formidabile. Del resto ricordo che questa è stata anche la consegna del convegno del 2012 “Corresponsabili per la missione”, in perfetta linea con quanto il Papa raccomanda».

Don Martino Zagonel, vicario generale, ha spiegato concretamente come procedere. La diocesi ha fatto stampare il testo dell’esortazione e alla fine di ogni capitolo sono state inserite alcune pagine, a quadretti, tipo quaderno di scuola, per stimolarci a scrivere le idee che la lettura personale suggerisce seguendo tre piste: “Ciò che mi appassiona, mi disturba, mi interroga”. Alla lettura personale deve seguire quella di gruppo, sia in gruppi strutturati (consigli parrocchiali, associazione…) sia in gruppi liberi. Il lavoro che le comunità sono chiamate a compiere quest’anno è chiaro e concreto. Speriamo che anche i frutti siano buoni. Da questo lavoro, infatti, dovrebbero risultare stimoli e idee per continuare il cammino nei prossimi anni.

Giampiero Moret

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