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SALUTE: Alzheimer, le risposte del territorio della Marca

Centri di sollievo, Sapa e case di riposo

SALUTE: Alzheimer, le risposte del territorio della Marca

Quattrocentotrentasette. Tante sono in questo momento le persone con disturbi cognitivi non ancora gravi frequentanti uno dei 41 Centri di Sollievo attivati in provincia di Treviso (15 nell’ex Ulss di Treviso, 19 nell’ex Ulss di Asolo e 7 nell’ex Ulss di Pieve). La Marca è partita per prima, in Veneto, con questo tipo di servizio e oggi conta quasi un terzo di tutti i centri aperti nel territorio regionale (41 su 141) – spiega il direttore dei servizi sociali dell’Ulss 2 George Louis Del Re –. Come spesso accade nella nostra terra, il volontariato e l’associazionismo si sono fatti carico di una grave emergenza, in collaborazione con le istituzioni pubbliche (la Regione che finanzia, l’Ulss che coordina e monitora, i Comuni che cercano gli spazi e promuovono il servizio). Giorni e orari di apertura dei centri variano da realtà a realtà, a seconda della disponibilità e del numero dei volontari ma anche del numero degli ospiti. In base ai dati della popolazione quella di Pieve è l’ex Ulss con la minore copertura di centri ma – osserva il direttore Del Re – la situazione è in movimento.

Meno roseo il quadro dei posti-letto in quelli che oggi si chiamano centri di servizi per anziani ma che nel linguaggio comune sono rimaste case di riposo. Quando infatti il disturbo peggiora, spesso famiglie e Centri di Sollievo non sono più in grado di reggere l’assistenza e la cura del malato e il centro di servizio è l’approdo necessario.

Del Re riconosce che esistono liste di attesa per le persone non autosufficienti (tra le quali rientrano le persone con demenza avanzata). La conferenza dei sindaci dell’Ulss proprio in queste settimane sta programmando i nuovi piani di zona e i primi cittadini – come ci conferma il presidente del comitato dei sindaci del distretto di Pieve Lisa Tommasella – hanno aperto un confronto con la Regione per ottenere un indispensabile aumento delle cosiddette impegnative, ovvero dei posti-letto autorizzati e finanziati dalla Regione stesso.

Interessante il servizio dei Sapa (Sezioni ad alta protezione Alzheimer). Si tratta di 30 posti-letto in vari centri di servizio nell’intera provincia (10 per ex Ulss) in cui il paziente viene accolto per un tempo determinato per definire la sua situazione e il migliore percorso di cura futuro. Dopo le dimissioni, in base alle risultanze del periodo di osservazione viene indirizzato verso la famiglia o verso una struttura. Ai Sapa si accede mediante richiesta del medico di base valutata dall’Unità di valutazione distrettuale (Uvmd). Attualmente – assicura Del Re – non vi sono liste di atte non vi sono liste di attesa per l’ingresso nei Sapa. FC

Servizi nell'Azione di domenica 22 settembre.

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