SCUOLA: i maturandi preferiscono la didattica in presenza
L'indagine dell'Istituto Toniolo tra gli studenti  di quinta superiore riguardo alla scelta universitaria. "Si informano sul web per il prosieguo degli studi”
Redazione Online
23/06/2020

Per scegliere dove continuare gli studi si informano soprattutto sul web; la persona con cui si confrontano di più è la mamma; desiderano che l’Università sia un luogo di vita e di relazioni significative e perciò, dopo i lunghi mesi della scuola da remoto, ritengono che la didattica a distanza debba essere utilizzata solo in caso di necessità e comunque integrata con la didattica in presenza.

Sono alcuni dati dell’indagine svolta dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e da Ipsos tra il 10 aprile e 28 maggio 2020 (quindi in piena fase 1 e all’inizio della fase 2 dell’emergenza), con il coinvolgimento di 1.000 tra 18enni e 19enni, che frequentavano l’ultimo anno delle superiori.

Il campione ha rispettato l’attuale distribuzione degli studenti della scuola, che vede una prevalenza dei licei, seguiti dagli istituti tecnici e dagli istituti professionali. Quasi tutti i futuri universitari (il 64% è orientato a proseguire gli studi e tra questi quasi 8 su 10 pensano di iscriversi all’università) puntano a un ateneo che eroghi i corsi principalmente in presenza. Una significativa minoranza (13%) si orienta verso percorsi di studio che offrano sbocchi di utilità sociale e servizio agli altri.

Per il 68% degli intervistati, frequentare fisicamente l’università consente di “sviluppare amicizie e nuovi legami”; il 55% è dell’idea che “incontro e confronto con i docenti qualificano la formazione universitaria”. Più della metà dei giovani intervistati ritiene che il Covid-19 non abbia inciso sulla scelta circa il percorso post-diploma.

Il web compare come principale fonte di informazione circa le decisioni da prendere, ma gli autori della ricerca segnalano che “il 47% dichiara l’importanza che ha avuto la partecipazione prima dell’emergenza a momenti di orientamento nelle università”.

Il 54% delle potenziali matricole e il 72% degli altri giovani indicano la mamma come “più rilevante punto di riferimento e confronto, seguita dal padre e dagli esperti dell’orientamento”.