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Sanità: nuove prestazioni con l'aggiornamento dei Lea

L'ultima revisione risaliva a 15 anni fa.

Sanità: nuove prestazioni con l'aggiornamento dei Lea

Avrà importanti conseguenze sulla vita di tanti italiani l’approvazione dell’aggiornamento e dell’ampliamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Perché i Lea sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) deve garantire a tutti i cittadini gratuitamente oppure dietro pagamento del ticket.L’ultimo aggiornamento risale a 15 anni fa. Un’eternità in tempi di continue scoperte e sperimentazioni in ambito medico. E infatti una parte delle prestazioni inserite nel testo sono in realtà già oggi offerte dal Ssn (con differenze anche notevoli tra regione e regione).Per evitare di dover attendere altri 15 anni per la prossima revisione, con i nuovi Lea viene istituita anche la Commissione nazionale che avrà il compito ogni anno di aggiornare (aggiungere o togliere) la lista dei livelli essenziali.Quattro fronti di interventoIl provvedimento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin interviene su quattro fronti: definisce attività, servizi e prestazioni garantite ai cittadini dal Ssn; descrive con maggiore dettaglio e precisione prestazioni e attività oggi già incluse nei Lea; ridefinisce e aggiorna gli elenchi delle malattie rare e delle malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione; innova i nomenclatori della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica.Il documento è molto voluminoso e dettagliato. In questo primo piano possiamo limitarci solo a presentarne alcuni aspetti.I costi e l’attuazionePer garantire l’attuazione dei nuovi Lea sono stati stanziati dallo Stato 800 milioni di euro: 600 milioni per l’assistenza distrettuale (153 dei quali per la protesica); 220 milioni di euro per la prevenzione sanitaria (vaccini); 20 milioni derivanti dal risparmio dovuto al trasferimento di prestazioni dall’assistenza ospedaliera ad altri ambiti assistenziali. Ma dalle Regioni, alle quali fa capo l’organizzazione socio-sanitaria e quindi l’erogazione concreta delle prestazioni, la cifra è ritenuta sottostimata. Nonostante ciò le Regioni hanno dato il via libera alla revisione dei Lea per evitare ulteriori ritardi. Il Ministero della Salute, dal canto suo, si è impegnato – tramite la Commissione nazionale sui Lea – da un lato a verificare l’uniforme erogazione delle prestazioni su tutto il territorio nazionale («oggi – ha ammesso Lorenzin – ci sono sperequazioni inaccettabili tra alcune regioni del sud e il nord») e dall’altro a verificare con le Regioni i costi.Verosimilmente i nuovi Lea entreranno in vigore a fine mese. Poi le Regioni dovranno adeguarsi: ma questo non è così scontato.

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