Attualità
stampa

Soldi: ritrovare l'etica

Alla crisi delle banche venete è dedicato il primo piano del nuovo numero dell'Azione con interviste al giornalista Maurizio Crema, ad Alberto Tessariol di Banca Etica, a Michela Sirtori di Altroconsumo. Completa le due pagine una riflessione di don Benito Introvigne.

Soldi: ritrovare l'etica

Chi non ha provato, fatica a immaginare. Da un giorno all’altro, il gruzzoletto, piccolo o grande che sia, che hai messo da parte “guai un mal de not” o per garantirti una vecchiaia senza troppi pensieri o anche solo per lasciare qualcosa ai figli o ai nipoti: puf! Sparito. Ti ritrovi con la sola pensione o con lo stipendio che basta appena (quando basta) a pagare le spese, costringendoti ad una vita “senza rete” o anche “solo” senza quello che ti sei guadagnato col sudore della fronte, magari lungo tutta una vita. Il mondo ti crolla addosso. Tra la rabbia e lo smarrimento. Poi ciascuno reagisce in modo diverso, anche in relazione alle cifre perse, alle persone che ha accanto, alle alternative economiche… E c’è anche chi ha reagito con violenza verso quanti sono ritenuti responsabili. Oppure chi al culmine della disperazione è arrivato a togliersi la vita. Non è un thriller. È la brutta storia che hanno vissuto e stanno vivendo decine di migliaia – sì, decine di migliaia – di veneti (per lo più trevigiani e vicentini), che sono rimasti invischiati nei problemi di Veneto Banca (sede a Montebelluna) e Banca Popolare di Vicenza e hanno visto svanire i loro risparmi.

Fidandosi dei propri bancari o accondiscendendo – per necessità o ingenuità o superficialità – alla pratica dei cosiddetti “finanziamenti baciati”, ovvero prestiti concessi in cambio dell’acquisto di azioni della banca stessa poi evaporate, i correntisti si sono imbarcati in un’operazione ad alto rischio. Magari c’è anche un po’ di calcolo, perché da tempo il semplice conto corrente in banca non produce interessi, semmai ha solo dei costi. Allora c’è la tentazione di azzardare investimenti, con due strade, fondamentalmente: quelli più rischiosi, che garantiscono (se tutto va bene) interessi maggiori, e quelli più sicuri, che però portano “zero virgola”. E qui subentra il margine dell’errore o del “dolo” umano, da parte di chi dà il consiglio alla persona semplice, magari anziana, che si fida. Poi aggiungiamo la crisi economica, i fallimenti e le sofferenze che hanno messo oggettivamente in difficoltà anche le banche, i capitali ipotecati, il cui valore reale non corrisponde al mercato... e questa pessima frittata è servita. Pecunia non olet, dicevano i romani. Ma la coscienza di più di qualcuno, in queste torbide vicende, puzza eccome.

Alla crisi delle banche venete è dedicato il primo piano del nuovo numero dell'Azione con interviste al giornalista Maurizio Crema, ad Alberto Tessariol di Banca Etica, a Michela Sirtori di Altroconsumo. Completa le due pagine una riflessione di don Benito Introvigne.

Soldi: ritrovare l'etica
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento