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VENETO: Zaia, a Pasqua e pasquetta state a casa, senza assembramenti

Intanto si sta studiando la fase di ripresa delle attività

VENETO: Zaia, a Pasqua e pasquetta state a casa, senza assembramenti

Ecco i dati sull'epidemia da covid-19 forniti dall'Azienda zero alle ore 8 di questa mattina: 1.602 ricoverati in area non critica (più 17 rispetto a ieri sera), 322 in Terapia intensiva ( -5), 1.191 i dimessi (+16), 609 morti in ospedale a cui si aggiungono  i 53 nelle case di riposo (+10). 19,.595 le persone in isolamento, di cui 11.588 positive. Aumentano i positivi man mano che arrivano i risultati dei tamponi fatti nei giorni scorsi e questo era prevedibile. “Siamo felici e preoccupati allo stesso tempo”, ha dichiarato Zaia, commentando di dati. “Felici perché per merito dei Veneti le cose stanno andando meglio. Qui voglio ringraziare soprattutto i giovani. Sono in casa da un mese. E non vedi loro in giro per le strade. Siamo preoccupati perché non sappiamo cosa succederà nel momento in cui ci sarà la riapertura". A questo proposito ci sarà un continuo dialogo con il Governo per riscrivere l'ordinanza che scade il 13 aprile alle ore 24 e che terrà conto dei dati epidemiologici di tutta questa settimana. “Ci sarà una fase di transizione sicuramente - ha affermato il Governatore -, con delle attivià che gradualmente torneranno alla normalità“. E altre sicuramente dovranno aspettare, soprattutto quelle che presuppongono assembramenti, come possono essere ristoranti e locali pubblici. “Se mi chiedete le sagre, è ovvio che quelle non si fanno“, quantomeno nei prossimi mesi. E ci sarà anche presumibilmente un'attenzione maggiore alle persone più fragili, agli anziani. “Mi raccomando, Pasqua e Pasquetta state a casa e non organizzate pranzi”, ha ribadito, proponendo anche una “pasqua” in differita quando tutto sarà passato.

Una delucidazione è stata chiesta in merito ai mercati all'aperto per i quali è stato prevista una organizzazione simile ai supermercati, con delimitazioni in ingresso e in uscita e l'utilizzo per tutti di guanti e mascherine. Ovviamente, dove i sindaci hanno vietato il mercato, vale questa indicazione. Rientra nelle aperture come da spiegazione fornita dalla Regione anche l'attività di giardinaggio, sia nel pubblico che nel privato. Mentre i garden restano chiusi, si può effettuare la consegna a domicilio.

Il 15 aprile scade anche l'ordinanza di chiusura delle chirurgie, una delle prime emanate dalla Regione, quando era necessario trovare posti letto ai malati Covid-19 in terapia intensiva. “La speranza è quella di revocarla, cioè di poter riaprire le chirurgie e farle ripartire con il loro lavoro ordinario. Dipenderà sempre dai dati dei prossimi giorni”. Occorrerà predisporre negli ospedali un piano per la convivenza tra i pazienti Covid-19 ancora ricoverati e la normale attività ospedaliera. Questo vuol significare che, fuori dall'emergenza, verranno disinstallate le postazioni in terapia intensiva e subintensiva che attualmente sono presenti anche nelle sale operatorie o nelle stroke unit.

In merito ai farmaci che si stanno sperimentando, sembra dare risultati positivi il Tocilizumab, un farmaco anti artrite, mentre, pur essendo stato autorizzato dall'Aifa, l'Avigan, il farmaco che pare aver dato risultati su pazienti Covid-19 in Giappone, non è ancora disponibile. La clorochina e l’idrossiclorochina, farmaci antimalarici sono utilizzati in pazienti positivi in cura domiciliare. I primi risultati sembrano indicare che affievoliscono i sintomi della malattia. Da ieri anche in Veneto sono in funzione le Usca, Unità speciale di continuità assistenziale, che affiancano i medici di medicina generale e i team predisposti da ogni Ulss per la somministrazione dei farmaci e la cura di pazienti a domicilio

Lucia Gottardello

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