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VENETO: dibattito in Regione sulle stanze panoramiche in quota

Il parere contrario di Cai, Italia Nostra, Wwf e Mountain Wilderness

VENETO: dibattito in Regione sulle stanze panoramiche in quota

La commissione cultura e turismo del consiglio regionale del Veneto, presieduta da Francesca Scatto (Lega-Lv) ha inteso acquisire il parere degli ambientalisti del Club Alpino Italiano, di Italia Nostra, Wwf Veneto e Mountain Wilderness Italia e delle categorie economiche degli albergatori e degli esercenti turistici (Confturismo, Assoturismo, Federturismo e Unioncamere) prima di pronunciarsi sul disegno di legge della giunta che consentirebbe ai Comuni di autorizzare la realizzazione di stanze panoramiche in quota, anche sopra i 1600 metri, in deroga al limite posto dalla legge urbanistica. I rappresentanti delle categorie economiche hanno fatto pervenire in questi giorni le proprie osservazioni ai consiglieri in forma scritta, mentre il Cai e le associazioni ambientaliste hanno illustrato nella seduta odierna, in presenza, il proprio punto di vista.

Per il presidente regionale del Cai Renato Frigo, affiancato da Alessandra Barbieri e da Guerrino Malagola, - la realizzazione potenziale di 170 stanze panoramiche in alta quota rappresenterebbe un eccesso di urbanizzazione e un rischio di colonizzazione con grave impatto ambientale su un habitat fragile e delicato come il territorio montano. Il Cai, associazione che gestisce in quota 35 rifugi e 42 bivacchi, ha espresso anche riserve sull’utilità per la pubblica amministrazione di tale deroga alla legge urbanistica e alla normativa paesaggistica.

Il presidente regionale Italia Nostra Adriano Marchini ha richiamato l’attenzione sul rispetto della montagna e sulla necessità di ridurre al minimo l’impronta ecologica su un bene universale e indisponibile. Anche Giancarlo Gazzola, vicepresidente di Mountain Wilderness Italia, ha sottolineato la criticità e la fragilità dell’ambiente montano bollando come una ‘follia’ la proposta di costruire questa tipologia di strutture ricettive ad uso esclusivo di una clientela ristretta e facoltosa.

“Di fronte all'articolo 9 della Costituzione, che stabilisce come determinanti la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, e allo Statuto del Veneto che, all'articolo 8, assume identiche prospettive di tutela, dobbiamo ringraziare le associazioni Cai, Italia nostra, Wwf e Mountain wilderness, per il decisivo contributo conoscitivo e tecnico dato anche oggi nel corso delle audizioni sul Progetto di legge regionale che aprirebbe alla costruzione delle stanze panoramiche sopra i 1.600 metri”. Le parole sono di Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, a margine “delle audizioni.

“Dopo la decisione del Consiglio delle autonomie locali di sospendere il parere sul progetto di legge - prosegue la consigliera – e dopo i rilievi formalizzati dalla associazione ascoltate in audizione, ritengo necessario reiterare il quesito già sollevato, perché stiamo parlando di un ecosistema, quello della montagna, già drasticamente provato dagli effetti del riscaldamento globale, che non può e non deve essere sfruttato oltre; dunque: che genere di società ha in mente Zaia? Probabilmente, gli interessi che sottintendono questo progetto di legge sono sensibilmente diversi, anche per priorità, da quelli espressi nel Disegno di legge n. 3, a prima firma Zaia, per la promozione di un sistema di economia circolare e per il consumo critico”.

Nella foto la Panoramic Business Room a Cortina d'Ampezzo, accanto alle piste del Col Gallina a passo Falzarego (foto dalla pagina facebook del rifugio Col Gallina)

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