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VENETO: progetto di legge quadro sulla famiglia

Tra le misure un assegno pre-natale

VENETO: progetto di legge quadro sulla famiglia

Un assegno pre-natale, sin dai primi mesi della gravidanza per sostenere i costi legati all’attesa e alla nascita di un bebè. L’avvio, in fase sperimentale, di accessi gratuiti ai
nidi, con priorità per le famiglie più in difficoltà o con disabili a carico. Incentivi e fondi speciali per le amministrazioni comunali che introducano orari flessibili nei servizi per la prima infanzia aiutando così i genitori a conciliare famiglia e lavoro e che offrano servizi a tariffa scontata per i nuclei familiari con figli orfani di uno o di entrambi i genitori. E poi, un fondo regionale per le famiglie monoparentali, cioè i genitori soli, vedovi, separati o divorziati, in difficoltà economica. E ancora: sportelli e centri per la famiglia, dove le coppie con figli possano trovare un punto di riferimento e di mediazione familiare nei momenti di difficoltà, sia relazionale che materiale.
Sono i contenti del disegno di legge approvato dalla Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al sociale e alla sanità Manuela Lanzarin, e già inviato al Consiglio perché sia esaminato con procedura d’urgenza e diventi legge al più presto.

L’impianto legislativo dei 21 articoli del testo di legge prevede un piano triennale di programmazione con relativa ‘cabina di regìa’, composta dagli assessori competenti, dal dirigente regionale dei servizi sociali e da 2 rappresentanti dei Comuni, 1 delle Ulss e 3 degli organismi di rappresentanza delle famiglie.

La dote economica messa in campo dalla Regione per il primo anno ammonta a 4,5 milioni di euro. Nella dote finanziaria della legge veneta per la famiglia confluiscono
alcuni interventi già avviati nel corso di questa legislatura: gli aiuti per i genitori soli, vedovi, separati o divorziati, con figli a carico; e quelli per le famiglie numerose a
basso reddito, o con parti trigemellari. Misure alle quali sarà garantita continuità nell’ambito della programmazione prevista dalla nuova legge per la famiglia.

Tra gli strumenti operativi previsti dal disegno di legge regionale ci sono gli ‘Sportelli per la famiglia’ (già avviati sperimentalmente in Veneto nel 2016), che facilitano alle famiglie la conoscenza e l’accesso ai servizi del territorio, e la ‘certificazione di riconoscimento familiare’, una sorta di ‘bollino di qualità’ che individuerà quelle organizzazioni pubbliche e private che si impegneranno, su base volontaria, ad erogare servizi a misura di famiglia.

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