Oggi Domenica
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Grazie Magi!

Oggi Domenica: la riflessione sulla Parola di Dio domenicale.

Grazie Magi!

Lunedì 6 gennaio - Epifania del Signore - anno A
Is 60, 1-6; Sal 71; Ef 3, 2-3. 5-6; Mt 2, 1-12
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra
A volte ho l'impressione che la fervida fantasia popolare abbia talmente avvolto di simpatici particolari le figure dei Magi da distogliere l'attenzione dal profondo significato della loro missione evangelica. Papa Francesco li propone come modelli della ricerca umana e perciò più attuali che mai (Lumen Fidei 35). La loro passione per la verità è cominciata dalle meraviglie della natura perché "I cieli narrano la gloria di Dio, l'opera delle sue mani annuncia il firmamento" (Salmo 19) o, come canta Dante: "La gloria di Colui che tutto move, / per l'universo penetra, e risplende / in una parte più e meno altrove" (Par 1). Nel creato hanno colto i segni per poi proseguire la ricerca nelle vicende umane giungendo fino a Gerusalemme, dove hanno ricevuto gli ultimi orientamenti per arrivare a Betlemme. Nel frenetico agitarsi degli uomini (spesso pericoloso e a volte perfino tragico) si manifestano le indicazioni di Dio nei modi più diversi e strani, sommessi e anche macroscopici. È frequente ne "I promessi sposi" l'esclamazione: "La c'è la Provvidenza", che esprime la convinzione popolare: le vie della Provvidenza sono infinite. La pretesa di costruire la nostra verità senza aprirci al dono che l'amore del Padre offre nella storia attraverso i profeti fino a culminare nel Figlio fatto bambino può tradursi in una fatica inutile e frustrante. Sant'Agostino ha espresso la sua vicenda con l'espressione: "Cerchiamo con il desiderio di trovare, e troviamo con il desiderio di cercare ancora". L'incontro con Cristo ha aperto al santo Dottore le insondabili ed inesauribili ricchezze del Dio fatto uomo (Ef 3, 17-19). Per questo non ha mai smesso di cercare e di correggersi fino al punto di comporre alla fine della vita due libri di "Retractationes".
È interessante nella storia del pensiero la posizione di G. E. Lessing (1729-1781): "Se Dio tenesse nella sua destra ogni verità e nella sua sinistra l'unica e sempre mobile aspirazione alla verità, sia pur con l'aggiunta di sbagliare sempre e in eterno, e mi dicesse: scegli, io mi getterei umilmente in ginocchio alla sua sinistra e direi: Padre, dammi questa! La verità pura è riservata a Te soltanto!". Il pericolo di questo atteggiamento consiste in una ricerca fine a se stessa svincolata dalle vicende umane che si aggroviglia nel nebuloso labirinto di un razionalismo presuntivamente autofondativo. Se il buon Lessing avesse creduto all'intervento di Dio che accompagna anche la storia umana inviando suo Figlio per guidarci sulla strada dell'amore, avrebbe trovato la sua pace.
Sulla scia dei Magi, di Agostino, di Dante e di Manzoni auguriamo a tutti di cercare la verità e di riconoscerla nel Dio-con-noi inginocchiandoci davanti a Lui nella grotta di Betlemme.

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