Oggi Domenica
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Schermaglia biblica?

Oggi Domenica: la riflessione sulla Parola di Dio domenicale.

Schermaglia biblica?

Domenica 9 marzo - I di Quaresima

anno A Gen 2, 7-9; 3, 1-7; Sal 50; Rm 5, 12-19; Mt 4, 1-11

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Prima settimana del Salterio

A una prima lettura la narrazione delle tentazioni di Gesù secondo Matteo ha tutta l’apparenza di uno scambio di citazioni bibliche tra il diavolo e Gesù stesso. In realtà non si tratta di un gioco di parole o di una competizione accademica, ma dell’identità e della missione del Messia. È uno scontro sistemico in cui “Gesù è messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato” (Ebrei 4, 15). Per questo le tentazioni seguono il battesimo di Gesù, conclusosi con la voce dal cielo: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”.

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo (Mt 3, 17 - 4, 1). Nel deserto Gesù ri- A vive l’esperienza quaresimale di preghiera e di digiuno del popolo e di Mosè per rafforzare il suo rapporto con il Padre. Alla fine ebbe fame, cioè è esposto a tutte le debolezze umane. Proprio sull’istinto di conservazione si insinua il tentatore per incrinare il rapporto con il Padre, spingendo Gesù a un gesto miracolistico per il proprio interesse: Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane.

Malgrado la fame, il Figlio non rinuncia alla priorità della parola di Dio, anzi. Le tentazioni troppo spesso fanno leva sull’immediatismo, giustificano le eccezioni e scusano le debolezze. Quante volte ci accorgiamo di essere tentati, soprattutto quando ci decidiamo per Dio! Quando, invece, viviamo distratti e dispersi, vagando senza orientamento e senza meta, neppure percepiamo le tentazioni e ne diventiamo facili prede. La seconda tentazione sul pinnacolo del Tempio fa leva su quella spettacolarizzazione del bene, che mette al centro la propria gloria. Viviamo in un mondo di esibizionismi, di show, di luccichii propagandistici che manifestano il vuoto narcisismo della cultura dell’effimero e la ricerca dell’autoreferenzialità. È il grande tarlo che rode dall’interno tante opere, cosiddette buone, con la pretesa che Dio sia dalla nostra parte.

La risposta di Gesù è netta: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”. Il neo cardinale Loris Capovilla ci indica un modello: L’umile Giovanni ha cambiato il volto e il cuore della Chiesa con la primavera del Concilio da Lui voluto e inaugurato, perché non si è mai misurato sull’orizzonte di piccolo cabotaggio del proprio successo, ma unicamente su quello della causa di Dio e dei poveri. Infine il tentatore scopre le carte dichiarandosi padrone del sistema mondano ed esigendo di essere adorato. Satana compete con Dio ed offre il successo (spesso immediato ma sempre precario) ai suoi dipendenti. La reazione di Gesù è violenta, richiamando il primato assoluto del Padre verso il quale rinnova e rafforza la fedeltà: Vattene, satana! Un grande messaggio di fiducia e di libertà sgorga dallo scontro di Satana contro Gesù, che capisce la nostra fragilità, ma soprattutto ci sostiene con la sua prossimità vittoriosa. La Parola di Dio può essere manipolata da noi, come ha fatto Satana, ma nei cuori umili e fedeli diventa luce sulla strada e forza nel cammino. Don Domenico Salvador

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