Oggi Domenica
stampa

Ti farò mia sposa

Le omelie di don Mario Albertini (1925-2013).

Ti farò mia sposa

Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza, nell’amore e nella fedeltà”. Così il profeta Osea riporta quello che Dio dice a Israele; infatti nell’AT l’amore di Dio per il suo popolo e per l’umanità è definito amore nuziale. E scrive san Paolo: “questo mistero – sta parlando del matrimonio – è grande, lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”. Dunque l’amore coniugale è segno dell’amore di Cristo per la Chiesa. Queste e altre espressioni ci fanno capire che agli occhi di Dio il matrimonio ha un grande valore. “E le parole di Gesù che abbiamo ascoltato poco fa confermano questo valore. Egli infatti ricorda quello che abbiamo sentito nella prima lettura, che cioè il matrimonio nella sua origine è stato voluto da Dio, e lui, Cristo, lo riconduce a quel fondamento: “all’inizio”, dice. E aggiunge: l’uomo non separi ciò che Dio ha unito, non per imporre una proibizione, ma perché si viva quello che Dio ha posto nei nostri cuori: l’esigenza di un amore totale. Si capisce allora come si possa e si debba parlare di santità del matrimonio e delle esigenze che derivano da questa santità: la fedeltà, l’indissolubilità, la fecondità, l’educazione dei figli. La Chiesa, a cui Gesù Cristo ha affidato i suoi sacramenti, presenta queste esigenze anche nei confronti della società civile, e non può venir meno a questo suo compito nonostante contestazioni e opposizioni. È difficile parlarne oggi, in un tempo come il nostro in cui così sembra normale ricorrere alla separazione e al divorzio o alla convivenza, ma proprio per questo dobbiamo ritornare alle parole di Gesù e al loro significato più profondo. L’aiuto di Dio c’è per tutto quello che porta a fare unità tra tutti i membri della famiglia: il rispetto, lo spirito di sacrificio, la comprensione, la dolcezza, la pazienza, la generosità, insomma l’amoredono... Se marito e moglie vivono il loro amore con totalità, con onestà, in questo loro amore Dio è presente. Quando il giorno delle nozze gli sposi si scambiano il consenso, al loro sì Dio aggiunge il suo sì, e in questo modo la volontà divina viene a rafforzare la volontà umana. Se è stato l’amore a portare al matrimonio, poi è il matrimonio che porta e sostiene l’amore, perché esso non è un progetto soltanto umano ma un progetto anche di Dio. Soltanto in questa visione si può parlare dell’amore più forte della morte. In realtà l’amore è fragile, ha bisogno di costanza, di cure continue, di capacità di rinnovamento, di fiducia in Dio che se ne fa garante. Così che nessuna tentazione, nessuna debolezza, nessuna delusione, nessun potere umano possono sciogliere ciò che Dio ha congiunto. Dio ci ha creato per amare con pienezza e per sentire la gioia di essere amati.

Ti farò mia sposa
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento